Otto cuori, otto cinquantini. Da Vicenza a Parigi in scooter: “Ormai è un rito d’amicizia”


In un’epoca dominata da comfort, GPS e viaggi esotici dove scattare il selfie da copertina patinata, otto ragazzi tra i 20 e i 22 anni hanno scelto la strada meno battuta. Provenienti per lo più da Costabissara, uno di Villaverla e uno di Isola Vicentina, il 23 agosto hanno acceso i motori dei loro scooter cinquantini e sono partiti alla volta di Parigi. Nessuna autostrada, nessun hotel prenotato (tranne l’arrivo), nessun buffet con ape vista spiaggia: solo tende, mappe cartacee e tanta voglia di libertà. Un’avventura che sa di romanticismo, di amicizia vera e di quella follia sana che trasforma un viaggio in un ricordo di vita indelebile.
Francesco Zovico, Filippo Guerrriero, Thomas Miolo, Filippo Bruttomesso, Riccardo Scoppelliti, Mario Fruner, Edoardo Rossetto e Tommaso Zanonato: sono questi i temerari che hanno deciso per qualcosa che va oltre la vacanza e punta all’esperienza da raccontare con orgoglio ai nipoti. Non è la prima volta che questi ragazzi – anche se in formazione ridotta – si mettono in sella: nel 2022 hanno raggiunto Innsbruck, nel 2023 Lione, nel 2024 Pag in Croazia. Quest’anno, Parigi. Ogni volta con mezzi semplici, mete flessibili e spirito d’adattamento. E gli inseparabili scooter. Le tappe? Decise dal destino, giorno per giorno, in base al meteo, alle strade e alle inevitabili rotture meccaniche. Per trasportare tende, attrezzi e viveri, hanno costruito portapacchi su misura, veri e propri guardaroba su due ruote. Un piccolo capolavoro di ingegno e passione: “Quando si rompe qualcosa, ci fermiamo tutti. Nessuno prosegue da solo. Ci aiutiamo, ci sporchiamo le mani, e se proprio non ce la facciamo, cerchiamo un meccanico. Ma prima ci proviamo noi”, racconta Francesco, portavoce del gruppo.
Un viaggio che non è solo panorami mozzafiato e strade secondarie. C’è stato anche il freddo, la pioggia, i passi di montagna, le notti in tenda in luoghi non sempre “regolamentari”, e qualche tensione tra amici. Ma ogni discussione si è sciolta in un abbraccio, davanti a un tramonto, una ruota da gonfiare o un motore grippato che non vuole sapere di riavviarsi: “Ci siamo anche mandati a quel paese, ma poi ci siamo guardati e abbiamo capito che stavamo vivendo qualcosa di unico. E allora via, verso la prossima città: che tanto la burrasca era già passata e si rideva come matti”. E tra le tante tappe, una resterà scolpita nei loro cuori: il lago di Costanza. Lì, un imprenditore tedesco di 80 anni, passando col suo bolide fiammante, incuriosito da quei ragazzi stesi sull’erba accanto ai loro scooter, li ha invitati nella sua villa da sogno, con laghetto balneabile incluso: “Dopo averci ospitati per tutto il pomeriggio facendoci fare l’unico pasto degno di questo nome dopo giorni di scatolette – riporta Francesco, ancora emozionato – ci ha detto che avrebbe fatto volentieri a cambio con noi. Non solo per l’età, ma per la libertà che vedeva nei nostri occhi”.
Il bar Mama L’oca di Vicenza è il loro quartier generale. È lì che si ritrovano, pianificano, raccolgono qualche piccolo contributo economico e sognano la prossima meta. Alcuni studiano, altri lavorano, tutti si arrangiano con lavoretti per mettere da parte i soldi necessari: “Qualcuno ci dice: ‘Ma perché non andate in macchina?’ Ma non sarebbe la stessa cosa. Il viaggio è il mezzo, non la destinazione” sorridono tutti concordi. E mentre il rientro in Italia si avvicina, riparati sotto una tettoia mentre diluvia, già si parla della prossima avventura. Capo Nord? Spagna? Marocco? L’Africa? Le idee sono tante, la voglia di partire ancora di più: “Ogni anno è una sfida. Ma anche un modo per ricordarci chi siamo, cosa ci unisce, e quanto è bello vivere con questa semplicità nel cuore” conclude Francesco.
L’Eco Vicentino è su Whatsapp e Telegram.
Iscriviti ai nostri canali per rimanere aggiornato in tempo reale.
Per iscriverti al canale Whatsapp clicca qui.
Per iscriverti al canale Telegram clicca qui.