Flash mob degli “imprenditori veneti” il Primo Maggio? Prefetto: “Scatteranno multe”

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“Chi scende in piazza si porrà fuori dalla legge”. Mette le mani avanti, il prefetto di Vicenza, Pietro Signoriello, dopo aver visto un volantino che gira sui social e sulle app di messaggistica, nel quale anonimi e sedicenti “Imprenditori del Veneto” invitano “liberi professionisti, artigiani, commercianti, e industriali” a partecipare in tutte le città ad un flash mob domani 1° maggio alle 11 per chiedere  “a gran voce al Governo di lasciarci lavorare”.

Il riferimento ovviamente è alla Fase 2 dell’epidemia da Coronavirus e le decisioni del Governo sulle riaperture scaglionate delle attività produttive, che stanno scontentando in particolare negozianti, parrucchieri, estetiste, baristi e ristoratori.

Il prefetto ha quindi scritto e inviato ai media ieri sera una nota molto precisa, nella quale  ricorda che “la Prefettura ha attivato diversi tavoli di ascolto, di dialogo e di confronto con gli attori istituzionali, i rappresentanti territoriali delle categorie produttive e delle parti sociali per poter valutare con attenzione le ricadute dell’attuale congiuntura, il correlato disagio di famiglie e imprese e le conseguenti tensioni sociali, al fine di intercettare al meglio i bisogni della comunità territoriale ed ogni segnale di possibile disgregazione del tessuto sociale ed economico, con particolare riguardo alle esigenze delle categorie più deboli” e che le istanze del territorio son state sempre riportate al Governo centrale. Come dire: un canale ufficiale per far sentire la propria voce esiste già. Un canale che “è e rimane aperto, attraverso l’opera solerte dei Sindaci, delle Associazioni di Categoria e dei Sindacati che continuamente portano all’attenzione dello scrivente i temi e le istanze di cui si discute, sui quali viene sempre assicurata la propria massima, sensibile attenzione”.

Il rappresentante del Governo in terra vicentina spiega anche di essere pienamente consapevole dell’esistenza, “di comprensibili elementi di tensione dovuti per un verso alla crisi di liquidità di famiglie ed imprese e, per un altro verso, alle incerte prospettive della ripresa economica all’interno di un contesto di non facile soluzione e gestione in ragione delle evidenti esigenze di salute pubblica che impongono una ponderata gradualità nell’allentamento delle misure di contenimento“.

Il prefetto viene quindi al dunque e parla di “grave imbarazzo” per il flash mob previsto per domani “poiché consistono, senza mezzi termini, in un’attività contra legem”. Si tratta insomma per il rappresentante locale del Governo di “un’iniziativa che pur quando fosse rispettosa del distanziamento sociale, determinerebbe inevitabilmente assembramento e sarebbe per questo soggetta a contravvenzione amministrativa. Violerebbe, inoltre, il divieto di manifestazioni pubbliche e sarebbe, per questo, soggetta ad un ulteriore contravvenzione amministrativa. Inoltre violerebbe la normativa in tema di preavviso di pubblica manifestazione, comportando addirittura sanzioni di ordine penale“.

Il volantino di convocazione del flashmob del 1 Maggio

Dunque, pur con molto dispiacere – sottolinea il prefetto – le forze di polizia, nel caso dello svolgimento della manifestazione in parola dovrebbero procedere contestando le violazioni prima dette, cosa di cui si farebbe con piacere a meno. Per questa ragione, per rispetto degli enormi sacrifici, sforzi e sofferenze fin qui patite da tutti, per rispetto di coloro che lavorano in prima linea nelle strutture ospedaliere e nelle case di riposo e fronteggiano ogni giorno le conseguenze sanitarie della gravissima emergenza pandemica che stiamo vivendo, per rispetto di chi a causa del Covid-19 ha sofferto il dramma della perdita di persone care, chiedo a tutti di essere responsabili e continuare a rispettare gli obblighi imposti, sapendo che tutto quello che viene fatto serve a garantire la salute pubblica”.

L’invito esplicito quindi è a “non svolgere la manifestazione“, evidenziando che “non sarebbe giusto che le legittime istanze degli operatori economici si esprimano in forme di rappresentazione che contravvengono platealmente a specifiche disposizioni normative poste nell’interesse pubblico“.