Il Covid nel Vicentino inverte la tendenza: +125 nuovi casi in una settimana

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C’è chi punta il dito sull’effetto vacanze al rientro, soprattutto per la fascia dei giovani che risulta la più “scoperta”, e chi invece sulla calamita delle feste in piazza e nelle strade per i successi dell’Italia a Euro 2020, con il pericolo che si apponga l’accento e si arrivi a parlare di “calamità” nelle sue conseguenze. E altri ancora che saltano da un piano sociale a uno più di laboratorio, evidenziando l’alta contagiosità in particolare della variante indiana o Delta del coronavirus, capace di farsi largo grazie alla maggior virulenza.

Nemmeno il territorio vicentino può esimersi da queste dinamiche legate al Covid-19, fonti di inesauribili discussioni nel cuore dell’estate, rilevando un aumento di 125 casi in una settimana – da giovedì 8 luglio a ieri -, quasi equamente distribuiti tra i due bacini sanitari: +65 nuovi positivi riscontrati dall’Ulss 8 a Vicenza e la parte di provincia del Basso e Ovest, +60 invece in Ulss 7 tra Altovicentino, Altopiano di Asiago e area del Bassanese. Aumenti che, per ora e con l’auspicio che valga anche per il futuro prossimo, non incidono sui ricoveri ospedalieri, con il solo San Bortolo unico covid-center attivo in provincia.

Solo tra mercoledì e giovedì – ultimo dato disponibile alla stesura dell’articolo – sono stati 318 i nuovi positivi in Veneto, e di questi 45 nel Vicentino nel suo complesso. Nell’Ulss 7 ben 31, secondo il bollettino quotidiano, un numero significativo se si pensa che solo sei giorni prima, venerdì 9 luglio, si era registrato un beneaugurante +1. Il minimo storico di aumenti da un anno a questa parte per il bacino della Pedemontana. A influire in parte, da queste parti, ci sarebbe una comitiva di giovani altovicentini di rientro dalla Spagna e precisamente da Barcellona risultati positivi attivando la sequenzazione e contact tracing da parte del dipartimento di prevenzione. Proprio nella città catalana da oggi è stato disposto il nuovo coprifuoco mirato a contrastare la recrudescenza dei contagi, nell’età giovanile in particolare. Un dato significativo: gli attualmente positivi in Ulss 7 non scendono più ma, anzi sono aumentati di 39 unità in una settimana, da 228 a 267.

Numeri a parte, a preoccupare è l’inversione di tendenza dopo la discesa costante e graduale che aveva abbattuto il numero dei vicentini assistiti in un letto di ospedale o peggio ancora di terapia intensiva. Un miglioramento complessivo, favorito anche dalla stagione calda come un anno fa, che ha permesso di allentare le restrizioni, ritrovare la socialità, e dichiarare come covid-free tutti gli ospedali provinciali – ad eccezione del polo principale di Vicenza -, con ultimo il centro sanitario di Santorso che mantiene però operativa un’ala di reparto in caso di necessità. I pazienti vicentini ricoverati nel reparto infettivologia ancora positivi al Covid-19 sono da ieri 5, uno in più rispetto a 24 ore prima.

Sul fronte vaccini la campagna va avanti, soprattutto con i giovani alle prese con le “seconde dosi”, ma anche con 19 mila lettere di invito inviate agli over 60 vicentini – solo per Ulss 8 – ancora riluttanti alle somministrazioni, mentre su quello dei tamponi si sta osservando un’impennata delle richieste. Conseguenza delle partenze e dei rientri dalla vacanze, ma anche degli assembramenti extra recenti.