In 300 in Piazza per dire basta ai femminicidi. Presenti anche il figlio e il compagno di Lidija

Silenzio, preghiera, poi gli applausi e le lacrime. Sono questi i momenti che ieri sera hanno condiviso qualche centinaio di vicentini che si è ritrovato nel cuore della città berica, a piazza dei Signori, prima di tutto per dire “basta”. E per ricordare Lidija Miljkovic, vicentina d’adozione a pieno titolo nonostante la cittadinanza serba, ma anche Jenny Gabriela Serrano, l’altra vittima ignara della follia omicida di Zlatan Vasiljevic, poi morto suicida.

Dopo essere diventato un killer senza pietà alcuna, nemmeno per i due figli privati della madre. E’ lui il 42enne che ha barbaramente ucciso entrambe a colpi di pistola l’altro ieri, tenendo per ore in regime di massima allerta le forze dell’ordine.

Un ritrovo spontaneo in Loggia del Capitaniato, ampliando l’invito grazie al tam-tam sui social, che aveva subito trovato una sua istituzionalità nella giunta comunale di Vicenza e che ha portato uomini, donne e intere famiglie e ritrovarsi in silenzio a partire dalle 19 di ieri. E alzare insieme la voce, poi, per un gesto simbolico collettivo contro la violenza di genere, e i sanguinosi femminicidi che periodicamente non risparmiano dolore nemmeno alla nostra provincia. Tanti i cartelli in mano a donne a ribadire, con diverse frasi e slogan, che una società civile non può accettare ancora tragedie simili.

Erano presenti anche Daniele, il compagno con cui Lidija stava cercando di ricostruirsi una nuova vita insieme a lui e i due figli, e proprio il maggiore dei due, adolescente di 16 anni rimasto orfano in un giorno al pari della sorella minore. Ma che hanno trovato ieri, insieme ai parenti e chi gli stava al fianco che si prenderanno cura di lui, una piazza intera a fargli sentire la vicinanza di tutta una comunità. Quella di Vicenza città rappresentata dal sindaco Francesco Rucco, ma c’erano anche tanti sindaci della provincia e altre autorità accorse per far parte del coro di “no” e di “mai più”.

Intanto, in via Vigolo, a fianco del luogo dove la donna bionda che lavorava come cameriera e come colf è stata freddata a colpi di pistola, rimanendo sull’asfalto, sono apparsi dei fiori e una sua foto sorridente. Lidija, qui, sarà inevitabilmente ricordata per sempre, così come nei cuori di chi le ha voluto bene. Una sorta di altare floreale con sullo sfonfo il suo volto sorridente che, facile pensarlo, sarà meta di altri vicentini che vorranno riservarle un omaggio, un pensiero, una preghiera, una promessa. Lo stesso hanno fatto in circa 300 giovedì sera a Vicenza in centro, all’indomani del dramma.