La “ladra bambina” colleziona 50 reati. Almeno cinque furti nel Vicentino

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Il Tribunale per i minori di Venezia

Una giovanissima dalla mano lesta dovrà rispondere dei propri (ultimi) reati di fronte al Tribunale per i Minori di Venezia, dopo aver compiuto oltre 50 furti in Veneto, cinque dei quali negli ultimi tempi tra Vicenza città, Sossano e Caldogno. Buona parte furono commessi quando la ragazzina aveva meno di 14 anni: per l’ordinamento italiano, quindi, non le possono essere imputati. Per la 15enne – nata nel settembre del 2003 – originaria di Parma e vissuta con la famiglia nomade prevalentemente nel Nord Est e a più riprese in provincia di Vicenza, si chiudono per ora le scorribande in decine di case e negozi per arraffare denaro, gioielli e altri oggetti di valore.

A descrivere la triste e insieme emblematica vicenda con protagonista l’adolescente è il Giornale di Vicenza nell’edizione odierna. Una storia di delinquenza giovanile che nasce da una condizione di disagio prolungato a cui finora le istituzioni non erano riuscite a porre freno e rimedio. I cinque reati contestati in sede di accusa, commessi nel territorio provinciale vicentino, andrebbero dall’ottobre 2017 al gennaio 2018, in un arco temporale di appena quattro mesi. Ma le segnalazioni a carico della ragazzina, negli anni precedenti, si contano a decine: incursioni nell’hinterland del capoluogo ma anche nel Bassanese e nell’Altovicentino tra Thiene e Sarcedo. Episodi avvenuti quando la nomade, che spesso agiva in coppia con amiche o parenti sempre di giovane età, aveva tra gli 11 e i 13 anni. E che rimarranno senza responsabili.

Una volta compiuti i 14 anni, per due volte la ladruncola è stata bloccata e identificata, per poi dar corso ad altrettante denunce. Le altre responsabilità successive sarebbero legate al suo riconoscimento attraverso le impronte digitali. Oltre che nel Vicentino, la giovanissima novella ladra è conosciuta anche in altre province del Veneto (Padova, Treviso, Rovigo e Venezia), oltre che in Friuli (Udine e Pordenone), Trentino, Emilia Romagna (Ferrara) e Lombardia (Brescia), territori dove si spostava saltuariamente con la famiglia fermandosi temporaneamente in diversi accampamenti.