La “prima” dell’anno del nuovo Vicenza è pirotecnica: 3-3 nel derby col Cittadella

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Abbraccio trai biancorossi dopo uno dei gol segnati nel derby (foto sociale L.R. Vicenza)

Il debutto del “nuovo” Vicenza nell’anno 2022 è assai tardivo, a causa del focolaio Covid persistente che ha caratterizzato il gennaio dei biancorossi, ma tanta attesa è stata per così dire premiata da un match dalle mille emozioni. Si è conclusa domenica sul 3-3 la partita con il Cittadella, derby veneto che non si è fatto mancare nulla tra gol, espulsioni, legni e rigori, con il L.R. Vicenza a beneficiarne di due nell’arco dei 90′, anzi tre, considerando quello fatto ripetere per irregolarità commessa dai padovani ospiti, che hanno poi concluso l’incontro in nove uomini.

Un punto che sa di dolceamaro, perchè il Vicenza doveva vincere per iniziare l’anno con più fiducia e lanciarsi in una rimonta per la salvezza ad oggi ancora “fuori pronostico”, ma anche di punto guadagnato, visti gli episodi favorevoli e la predominio per lunghi tratti del Cittadella.

Discrete indicazioni per il tecnico dai Brocchi dai nuovi innesti tutti di nazionalità straniera, con i big Teodorczyk, De Maio (ex Udinese) e Lukaku (ex Lazio) in campo dal 1′, così come Da Cruz che realizza su rigore la ripetizione dal dischetto sul finire del primo tempo, dopo l’errore (tiro parato da Kastrati) del polacco. Nella ripresa dentro anche Bikel e Boli, e l’internazionale biancorossa voluta dal direttore sportivo Federico Balzaretti è tutta messa in mostra. Se saranno “gioielli”, di sicuro vanno lucidati per poter brillare.

Di Proia, il grande ex della partita, il primo gol del derby al 10′, poi la difesa biancorossa fa acqua e incassa due reti (e potevano essere di più se Grandi non avesse offerto la miglior prestazione stagionale) in cinque minuti tra il 16′ e il 21′ da Frare e Okwonkwo. Vicini di casa che rischiano di dilagare contro una diga di biancorossa che appare di pastafrolla, poi dal nulla sbuca un cross su cui si avventa Teodorczyk che viene sbilanciato d auna tirata di maglia. La cinquina arbitrale vede e generosamente provvede, per ben due volte: prima nell’assegnare il penalty, che l’attaccante calcia maluccio e viene parato, e poi nel decretare la ripetizione per l’uscita anticipata dalla trincea dei difendenti ospiti. Cambia il cecchino designato e l’olandese Da Cruz calcia stavolta bene e ingaggia il 2-2 prima del quarto d’ora di armistizio.

Nella ripresa ancora caos a intermittenza in retrovia, dalla cintola in su almeno il Vicenza mostra qualcosa di interessante in proiezione futura, anche se ormai anche i tifosi più fedeli si sono spazientiti a parlare di quel che sarà. I balbettamenti dietro favoriscono il 2-3 firmato dal gol da applausi di Branca al 13′, poi si rivede in avanti la “vecchia guardia” con Giacomelli e Meggiorini a suonare la carica. Anche un “Citta” nervoso ci mette del suo, mostrando il fianco e facendosi raggiungere sul 3-3 proprio dall’attaccante neoentrato (38′), glaciale dal dischetto. Nel finale i biancorossi non osano, già in superiorità numerica, e coi i padovani che concludono la “baruffa” con i due rossi a Branca e Tounkara.

Dopo due rinvii ora Giacomelli e compagni andranno davvero in Puglia per sfidare il Lecce, in infrasettimanale, già dopo domani. Poche ore di allenamento per Cristian Brocchi per lavorare sul campo sulla “bibbia” di appunti presi domenica – “serve tempo” dirà a fine gara l’allenatore, ma non c’è – e per inserire nel contesto i nuovi ma, in una barca che sembrava destinata ad affondare, va bene qualsiasi marinaio capace di remare nella direzione giusta.