“La scuola sforna ignoranza e i migliori fuggono all’estero”. Lettera aperta di un prof

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo un appello ai colleghi insegnanti che ci è pervenuta da un professore di 37 anni specializzato in sostegno, docente di ruolo in un istituto professionale di Vicenza e responsabile della sicurezza in un istituto superiore di Thiene.

 

Colleghi usciamo dal letargo e, in modo costruttivo ma con i fatti, facciamoci sentire. Combattiamo assieme contro un sistema che sostiene l’ipocrisia educativa e formativa! Il buonismo a tutti i costi, il giustificare sempre, il continuo abbassare gli obiettivi didattici hanno portato ad un degrado tale dove vengono penalizzati gli studenti corretti e studiosi.

E la scuola italiana, in pochi decenni, è passata da scuola dell’eccellenza a scuola che sforna generalmente ignoranza! Se qualcuno non mi crede allora chiedo come mai all’università, dopo ben 13 anni di scolarizzazione, fanno fare test di accertamento linguistico di comprensione del testo e chi non lo supera deve seguire corsi appositi?

Oggi copiamo la didattica per competenze quando altri sistemi educativi stanno facendo retromarcia perché è una didattica inconcludente… Del resto se nella valutazione per competenze il livello più basso che uno studente può raggiungere è “fa se guidato”, è come dire assegno il sei a quanti svolgono un compito o un elaborato copiando la soluzione o da internet o dal libro!

Ma in questo modo si evita di bocciare, si evitano ricorsi, si evitano malintesi, si permette un risparmio di spesa! Ma a quale prezzo? A scapito della qualità, meritocrazia, equità, valorizzazione di quanti valgono. E poi ci si chiede perché i migliori fuggono all’estero?

Andrea Madonnini