Lanciata dal Parco della Pace la mobilitazione di 150 sindaci italiani contro la guerra


“Lanciare da Vicenza la mobilitazione dei Sindaci per la Pace ha un grande significato per il luogo in cui ci troviamo. Questo luogo, che si chiama Parco della Pace, racconta di come la mobilitazione dal basso possa portare a risultati straordinari. Si tratta infatti di un’area verde di 63 ettari che 15 anni fa lo Stato ha deciso di consegnare alla città di Vicenza in seguito a una grande mobilitazione di cittadini legata all’arrivo di una nuova base americana”. Lo ha detto nel pomeriggio di oggi, 26 settembre, il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai accogliendo i sui colleghi dell’Anci al Parco della Pace per la manifestazione nazionale Sindaci per la Pace.
All’incontro, l’Hangar 1 del Parco della Pace oggi hanno partecipato 150 sindaci italiani e quello di Betlemme Maher Nicolas Canahuati. Anche il cardinale Pierbattista Pizzaballa ha inviato un videomessaggio. Presenti il presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, Gaetano Manfredi (sindaco di Napoli), il vicepresidente Pella e, oltre a Possamai (Vicenza), Ferdinandi (Perugia) e Conte (Treviso), De Zotti (Jesolo) e Canahuati (Betlemme).
“Questo grande parco, che inaugureremo domani -ha detto ancora Possamai – è la dimostrazione che, quando c’è una spinta forte, risultati anche difficili si possono raggiungere. Noi sindaci non abbiamo un potere diretto sulle guerre che stanno portando tanta inquietudine tra i nostri cittadini. Ma tante fasce tricolori insieme hanno una grande forza che consente loro di parlare in modo forte e chiaro. Sono fiero che questa nostra azione, grazie ad Anci Nazionale e Anci Veneto, parta proprio da Vicenza”.
“I valori della pace sono valori condivisi – ha confermato il presidente dell’Anci Gaetano Manfredi – sono un patrimonio comune del nostro Paese, non di una parte o di un’altra, sono il patrimonio della nostra gente, della nostra democrazia e della nostra Repubblica e noi li dobbiamo difendere. Porteremo avanti l’impegno delle nostre comunità a far sentire, con una voce sola, che non c’è un destino irreversibile di guerra, ma un futuro di pace e prosperità, di un sogno europeo e globale dove si sono possono vincere i conflitti con la diplomazia non coi missili e coi fucili”.
“Oggi abbiamo rilanciato un messaggio chiaro, la pace si costruisce dal basso, nelle città, attraverso il lavoro quotidiano dei sindaci e delle comunità. La diplomazia dei territori, fatta di relazioni, gemellaggi e cooperazione internazionale, è oggi più che mai necessaria – ha evidenziato la delegata Anci alla Pace e sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi – e per questo chiediamo che l’Italia incrementi le risorse per la cooperazione, perché gli investimenti in istruzione, salute e sviluppo producono effetti profondi e duraturi, molto diversi dall’impatto della spesa militare”.
Maher Nicolas Canahuati sindaco di Betlemme ha dichiarato: “La partecipazione a questo evento mi darà qualcosa da portare ai miei cittadini. L’esistenza del popolo palestinese dipende molto anche dalla speranza e i miei cittadini la stanno perdendo. Vedere qui tanti sindaci di diversi colori politici è molto importante. Siamo qui per la giustizia e l’umanità, la bandiera palestinese non rappresenta solo i palestinesi ma è simbolo di umanità. La nostra resilienza ci porta ad andare avanti ma abbiamo bisogno del vostro supporto”.
Flavio Lotti, presidente della Fondazione Perugia Assisi per la cultura della pace, direttore del Coordinamento Nazionale Enti Locali ha ricordato come “le città sono il luogo dove si esercita la cura della comunità. Siamo in una notte buia e le città possono essere la luce”. Lotti ha poi aggiunto che sono 205 i sindaci italiani che hanno già aderito alla marcia per la pace Perugia-Assisi. “E lanceremo anche un Giro d’Italia per la pace che partirà il 12 ottobre e coinvolgerà tutte le città che vogliono creare questo grande cantiere di pace”.
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