L’investitore di Vezzaro ribalta le accuse: “Colpito da un pugno”

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L'ex manicomio di Granzette a Rovigo (foto da I Luoghi dell'Abbandono)

Due giorni fa Devis Vezzaro dell’associazione vicentina I Luoghi dell’abbandono, è stato travolto da un’auto davanti all’ex manicomio di Granzette a Rovigo. Roberto Costa, che l’ha investito, ha diffuso una nota in cui dichiara che Vezzaro l’aveva colpito con un pugno e che l’investimento è avvenuto per errore quando l’uomo intontito si è rimesso alla guida.

Il bilancio dell’accaduto, per Vezzaro, è estremamente pesante: il fotografo è ricoverato in ospedale, ieri gli esami hanno evidenziato la frattura di un gomito, lesioni varie e la rottura della rotula del ginocchio. L’episodio è avvenuto sabato pomeriggio alle 16. Vezzaro e Costa si erano incontrati davanti al manicomio, che l’associazione – che cura anche la mostra multisensoriale “Il silenzio assordante di Chernobyl”, in chiusura il 26 agosto nell’ex caserma Borghesi a Vicenza – ha avuto in concessione. Il gruppo di appassionati vicentini, amanti della fotografia in location abbandonate, ha da tempo ottenuto le richieste e i permessi dall’Ulss 5 e da altri enti locali, organizzando a Granzette tour fotografici guidati nei weekend e attività culturali. Per Vezzaro, travolto e sbalzato sul cofano della macchina di Costa, le lesioni e fratture diagnosticate sono state giudicate guaribili in circa un mese. Fortunatamente l’impatto non ha leso organi vitali: il fotografo fra qualche giorno tornerà a casa.

Sullo sfondo ci sarebbero mesi di contrasti, con molti articoli di pesante critica all’associazione dalla redazione del blog Biancoenero: blog la cui denominazione virtuale su Facebook corrisponde alla pagina personale del settantenne Costa, pagina in cui gli articoli riferiti a I luoghi dell’abbandono vengono tutt’ora citati anche se dallo scorso fine settimana non sono più presenti all’interno del sito web. Costa, che è anche giornalista, è da sempre un appassionato e studioso dell’ex manicomio e prima dell’associazione vicentina organizzava visite nell’area. Quando sono subentrati i vicentini, si è sviluppata una rivalità mai sopita. L’associazione guidata da Vezzaro aveva già segnalato più volte in procura Costa. A commento della nota di Costa, con un post su Facebook Vezzaro ha scritto: “Per chi mi conosce da sempre, sa che mai ho alzato le mani su qualcuno o partecipato a risse, ci penserà la legge a sistemare i fatti”.

Di seguito, la nota stampa con cui Costa replica alla ricostruzione degli eventi fatta finora:

INCIDENTI AL MANICOMIO – comunicato stampa
In premessa si dà nota che Roberto Costa ha segnalato alla Procura ed all’opinione pubblica l’associazione di Vicenza che gestisce dal 24 maggio il Manicomio dismesso di Rovigo per “diffamazione, persecuzione e incitamento all’odio ed alla violenza”, per furto di tre fotografie storiche per reclamizzare la prima visita al manicomio, per intimidazione con due biglietti nella cassetta delle lettere, per illegale divieto d’accesso al parco del manicomio aperto a tutti e falso in atto pubblico e, da ultimo, per mobbing continuato nei confronti suoi e della moglie da parte del presidente dell’associazione e di una socia di Mezzavia (per la quale si aggiunge anche il reato di ingiuria).
Sabato 18 agosto, alle ore 16, come concordato col presidente Devis Vezzaro, Roberto Costa si presenta al cancello del manicomio in via Chiarugi 135 per ritirare il Monumento alla Memoria degli Internati che l’associazione di Vicenza ha divelto e non intende riposizionare. Il Vezzaro a piedi si dirige verso il portone interno, lo apre e poi verso la Direzione e Costa lo segue in macchina. Una volta caricato il monumento e consegnata una ricevuta al Vezzaro, Costa fa per andarsene quando il Vezzaro gli dice di togliere gli articoli di critica alla sua associazione dal blog Redazione Biancoenero. Costa risponde che non è il responsabile del blog e, in tutti i casi, si tratta di “diritto di opinione”. Allora il 42 enne e prestante Vezzaro tende la mano al quasi 70 enne e gracile Roberto Costa, gliela stringe con forza, la strattona in basso e dopo averla mollata, col Costa stupito per la vicenda, gli sferra un pugno ad arco colpendo Roberto Costa all’orecchio sinistro, dopo di che proferisce la frase «Diritto di opinione» e se ne va verso l’uscita del viale. Frastornato Roberto Costa sale in macchina e, ancora intontito e credendo che il Vezzaro si sposti tira dritto e lo investe, al centro del viale dopo una trentina di metri.
Costa (altro che “pirata” come descritto dalla stampa) dopo avere visto il Vezzaro steso a immobile a terra, non avendo alcuna cognizione di medicina, si avvia verso l’uscita a 150 metri di distanza per andare a telefonare subito alla Questura ed all’Ambulanza (queste due telefonate sono state registrate). Dopodiché si reca di persona presso la Questura (quale fuga?) a segnalare tutta la vicenda accaduta. Da lì, raggiunto dalla Polizia Locale si reca alla Comando di Polizia Municipale per rendere testimonianza sull’incidente stradale per cui si configura anche l’omissione di soccorso. È importante sottolineare che al reparto Direzione, davanti al quale è avvenuta l’aggressione e poi l’investimento c’è una telecamera di videosorveglianza che ha ripreso tutta la vicenda e sarebbe al vaglio degli inquirenti. Quindi ogni dichiarazione diversa da quella registrata sulla telecamera potrà essere perseguita come falsa e calunniosa.
Il giorno dopo Roberto Costa sporge denuncia per percosse nei confronti di Devis Vezzaro alla Questura di Rovigo rimarcando che venga visionata la registrazione della telecamera a dare testimonianza diretta ed incontrovertibile, senza se e senza ma, dei fatti accaduti.
Domenica 19 agosto ore 22, Ufficio stampa di Roberto Costa. N.B. Alla fine di questa nota, che vuole dare una verità dei fatti negata da quasi tutti gli organi di stampa, non si negano le responsabilità nell’investimento di Roberto Costa e si esprime il massimo rincrescimento per la vicenda accaduta al Signor Vezzaro al quale si fanno i migliori auguri per una pronta guarigione.