Lupi e cinghiali, Coldiretti: “Predatori fuori controllo, in montagna attività a rischio chiusura”

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Un lupo nella neve (immagine d'archivio)

“Sui predatori sono state scritte pagine e pagine, fatte centinaia di riunioni, convegni pubblici, riflessioni e chi più ne ha più ne metta, ma siamo ancora lontani, di fatto, dal poter disporre di una soluzione concreta ed attuata sistematicamente. Di certo, invece, c’è che non possiamo andare avanti così. Le contromisure ipotizzate, tra cui le recinzioni elettrificate si sono dimostrate soltanto un ulteriore costo a carico delle aziende agricole, senza alcuna utilità, come rappresentato dalle predazioni verificatesi anche recentemente”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, pone l’accento sulle continue predazioni che rendono ancor più pesante il già duro lavoro degli allevatori nelle zone pedecollinari e montane.

Una situazione già dura a causa dell’aumento dei costi a carico delle imprese ed amplificata dall’incertezza generata dai continui attacchi dei predatori. “Siamo in forte difficoltà a far quadrare i conti a causa della situazione economica complessa che tutti ormai ben conoscono – prosegue Cerantola – e questo porterà molti allevamenti, specie di montagna, a dover assumere la dura decisione di chiudere l’attività. Un destino che porterà dure conseguenze alla collettività, con lo spopolarsi di zone in cui la presenza degli agricoltori ed allevatori è preziosa per la cura e salvaguardia del territorio”.

Una manifestazione di Coldiretti contro i predatori

A fronte di questa situazione, Coldiretti Vicenza esorta la Regione Veneto a convocare un tavolo di lavoro urgente per porre fine a quanto sta accadendo nel Vicentino.
“Inutile spendere troppe parole ancora per descrivere quanto sta accadendo. Campi “arati” dalla furia dei cinghiali ed uccisioni continue dei nostri animali – sottolinea Cerantola – che non sono soltanto animali da reddito, ma esseri viventi ai quali ci affezioniamo, che cresciamo e curiamo con una crescente attenzione al loro benessere. Per questo è improcrastinabile convocare un tavolo regionale che disponga azioni urgenti e concrete a tutela dei nostri animali e delle nostre aziende agricole”.

Dall’Europa nei giorni scorsi, due notizie contrastanti, in merito. Da un lato, il Parlamento europeo il 24 novembre ha approvato (con 306 voti favorevoli, 225 contrari e 25 astensioni) una risoluzione che propone nuove misure per la protezione degli animali da allevamento contro gli attacchi dei grandi carnivori. Nella risoluzione, i parlamentari invitano le istituzioni europee a rivalutare la strategia dell’Ue in materia di gestione del lupo. “Per fare ciò, è necessario dimostrare che il lupo non è più a rischio di estinzione. Le cose sono in effetti così, grazie alle misure di protezione della specie adottate negli ultimi decenni”, ha commentato l’eurodeputato sudtirolese Herbert Dorfmann, del gruppo popolare, tra i promotori del testo. Una delle richieste dei deputati europei è di calcolare le cifre relative alla distribuzione del lupo in base ad un monitoraggio transfrontaliero, in modo da vedere se davvero è ancora a rischio.

Pochi giorni dopo, però, il Consiglio Direttivo della Convenzione di Berna per la Conservazione della fauna selvatica e degli ambienti naturali in Europa, contro ogni pronostico, ha bocciato la richiesta della Svizzera di declassamento del lupo da specie faunistica “assolutamente protetta” a specie faunistica “protetta”. “Si tratta di una vittoria di grande importanza, che chiude peraltro ogni spiraglio al tentativo dei Conservatori che siedono nel Parlamento Europeo di aprire la caccia a questa specie”, aveva commentato a caldo il Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni. “Proprio pochi giorni fa, il 24 novembre, il Parlamento Europeo aveva adottato una risoluzione che mirava non solo a ridurre lo stato di protezione dei lupi ma addirittura a consentirne gli abbattimenti come soluzione alle predazioni. Vale la pena evidenziare che questa risoluzione è stata approvata dal fronte conservatore e quindi da eurodeputati italiani di Forza Italia, SVP, Fratelli d’Italia, Lega e Azione-Italia Viva. Mentre invece il Gruppo S&D, del quale fa parte il PD, ha votato contro assieme ai Verdi europei”. “La verità è che il lupo – conclude Zanoni – con la sua naturale attività predatoria, consente di mantenere un habitat sano e perfettamente in equilibrio”.