Maxi operazione dei carabinieri contro clan nigeriano: venti gli arresti per traffico di droga

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Trafficavano cocaina ed eroina, e si servivano del capoluogo berico come loro base operativa. È l’accusa mossa nei confronti di 20 cittadini di nazionalità nigeriana arrestati oggi, martedì 18 novembre, nel corso di una massiccia operazione dei carabinieri di Vicenza scattata nelle prime ore della mattina. L’azione, svolta su tutto il territorio nazionale, ha coinvolto, oltre al capoluogo berico, anche altre province del Veneto nonché quelle di Frosinone e Viterbo.

L’attività, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia della Procura di Venezia, ha condotto i militari a disarticolare un importante sodalizio criminale al quale gli arrestati, di età compresa tra i 25 e i 57 anni, sono sospettati di appartenere. Oltre alla misure cautelari, il personale dell’Arma ha anche eseguito decine di perquisizioni domiciliari.

Ingenti le forze in campo per l’attuazione dell’operazione “Marshall”. Vi hanno partecipato 300 carabinieri provenienti da tutta la Regione, con il supporto dei reggimenti Lombardia ed Emilia Romagna, delle squadre di interevento speciale dei reggimenti 7° Trentino Alto Adige, 13° Friuli Venezia Giulia e del 4° battaglione Veneto. Intervenute anche un’aliquota del pronto intervento del comando provinciale di Padova, unità cinofile antidroga e un velivolo del 14° elinucleo di Belluno.

Dalle indagini condotte dai militari del comando provinciale di Vicenza, risulta che l’organizzazione era strutturata in modo tale da assicurare l’approvvigionamento e la distribuzione della droga nelle principali piazze di spaccio, oltre che del capoluogo e della provincia, di tutta la regione Veneto e della Lombardia. I rifornimenti provenivano dai
Paesi Bassi, mentre la gestione dei contatti e degli accordi era affidata al capo dell’organizzazione, compiutamente individuato nel corso dell’attività investigativa.

L’attività investigativa, protrattasi per due anni, ha permesso di rilevare come la droga importata arrivasse dai Paesi Bassi tramite corrieri “body packer”. Questi, ingeriti gli ovuli contenenti lo stupefacente, raggiungevano l’Italia transitando dalla Francia e attraversando la frontiera di Ventimiglia a bordo di treni passeggeri. Tale schema operativo si ripeteva con cadenza pressoché settimanale: ogni corriere trasportava circa 1 chilogrammo di cocaina o eroina, suddiviso in ovuli termosaldati del peso di circa 11 grammi ciascuno. Su ogni ovulo era impressa, con pennarello, una sigla identificativa dell’acquirente finale, elemento che ha permesso di tracciare la rete di distribuzione locale.

All’operazione “Marshall” i carabinieri sono arrivati a seguito di attività di osservazione che hanno consentito di documentare numerosi episodi significativi. Nell’aprile di quest’anno, ad esempio, presso la stazione ferroviaria di Padova una 34enne è stata arrestata mentre mentre trasportava 1,1 kg di cocaina occultati nel reggiseno. Oppure, nel settembre 2024, 46 ovuli di cocaina sono stati sequestrati nel corso di un intervento presso un’abitazione di Camponogara.

Le indagini hanno inoltre permesso di decodificare il linguaggio in codice utilizzato dagli
arrestati nelle loro comunicazioni: così il termine “Top” era riferito alla cocaina, “Spa” all’eroina, “Pantaloncino” alle dosi da 5 grammi e “Fogli di caramelle” al denaro contante.
Il sequestro dei quaderni contabili, infine, ha dato modo di documentare incassi giornalieri e movimentazioni di denaro riconducibili a un ingente giro d’affari, con pagamenti effettuati tramite bonifici internazionali verso conti correnti nigeriani per importi ammontanti a decine di migliaia di euro.

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