Abbracci da evitare, e non solo per il Covid: occhio alle manoleste. Vittima un anziano

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Attenzione agli abbracci troppo affettuosi, già di per sè banditi se non tra stretti familiari in tempi di Covid-19, visto che girano per le strade astute affabulatrici che approfittano dell’ingenuità di persone fragili per derubarle. E’ il caso constatato nei giorni scorsi nel territorio comunale di Monticello Conte Otto, dove un anziano “over 70” è caduto nella trappola tesa da una giovane di circa trent’anni, abile a sottrargli bracciale e catenina d’oro con crocifisso per un valore stimato in circa 3 mila euro.

Il malcapitato pensionato, incredulo quanto lusingato dall’interesse della donna nei suoi confronti, si è dimostrato incauto nell’occasione, accettando l’invito a salire in auto. Per poi venire di fatto raggirato dalla parlantina dell’interlocutrice che, prima salutarlo dall’interno dell’abitacolo, gli avrebbe messo le braccia al collo e accarezzato una mano con inspiegabile – per ora almeno – affetto . Un gesto apparentemente nobile che, in realtà nascondeva l’intento di privarlo dei monili preziosi che portava indosso.

La dinamica raccontata minuziosamente ai carabinieri della tenenza di Dueville corrisponde a quella nota della “tecnica dell’abbraccio“, ben conosciuta dagli investigatori e già praticata di recente da una ragazze di etnia sinti. Proprio sui volti noti della comunità nomade si sarebbero concentrate le indagini dopo la descrizione raccolta dallo stesso anziano, che non senza imbarazzo si era presentato in caserma dopo essersi accorto solo in un secondo momento del furto subito. Accusata del reato di “furto con destrezza” è oggi R.M., 32enne senza fissa dimora nata a Trento ma già tempo citata nel Vicentino in vari episodi locali di microcriminalità. E’ deferita, ma rimane a piede libero.

I fatti descritti risalgono alla fine del luglio scorso, i militari si sono accertati non si trattasse di una frottola vista la particolarità della vicenda. In precedenza, a maggio scorso, analoghi episodi erano stati riscontrati proprio a Monticello e a Costabissara. Nei 15 giorni successivi i “cc” hanno valutato le opzioni per poi seguire la pista giusta, rivelatasi coerente con le ipotesi della prima ora. Queste le parole che sarebbero proferite dalla 32enne per adescare il pensionato, che si trovava in quel momento nel giardino di casa, mentre la donna aveva accostato a bordo di un’utilitaria: “Vieni che parliamo un po’, è da tanto che non ci vediamo per colpa di questo Covid. Vieni in macchina ma non dire nulla a tua moglie“.

L’ultrasettantenne, evidentemente allettato da tante attenzioni, ha accettato l’invito ed è salito a bordo. La “coppia” poi si è allontanata raggiungendo il parcheggio nei pressi delle scuole comunali, in via don Sturzo: lì sarebbe avvenuto il furto, poi denunciato. Ad accorgersi dell’assenza del bracciale e della collanina in oro sarebbe stata la moglie della vittima, quest’ultima rientrata a casa per raccontarle quanto accaduto, dimostrando anche con una certa baldanza. Non è nota la reazione – forse nemmeno ai carabinieri che si sono occupati del caso – da parte della moglie di fronte al racconto dalle sfumature “intime”, fatto sta che il 70enne si è catapultato subito dopo a suonare il campanello della tenenza di Dueville, in via della Repubblica per denunciare l’episodio. Se di sua spontanea volontà o su spinta “amorevole” della compagna di vita, questo rimarrà un mistero.