Possibile seconda vittima vicentina del batterio killer. Ex insegnante muore a 70 anni

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L'ospedale San Bortolo di Vicenza

Si è spenta martedì scorso Nicolina Vaccariello, insegnante in pensione di 70 anni, sulla cui morte pesa come un macigno l’ipotesi che a debilitarla e infine a ucciderla sia stato il batterio killer “chimaera“. Si tratterebbe della stessa infezione che portò alla morte il dottor Paolo Demo, scoperchiando la proliferazione di casi analoghi in tutta Italia, dovuti – ma le indagini per accertarlo risultano in corso – al malfunzionamento di un macchinario sanitario utilizzato per il controllo della temperatura sanguigna. In caso di conferma dei sospetti, la donna di Cavazzale sarebbe la seconda vittima vicentina del germe infettivo.

A riportare la notizia delle nuove indagini emerse il Giornale di Vicenza e il Corriere del Veneto, che spiegano come anche la pensionata residente nel comune di Monticello Conte Otto avesse sostenuto un intervento analogo a quello del dott. Demo. La sostituzione della valvola aortica, con il supporto del dispositivo – poi ritirato dal commercio su scala mondiale nel 2017 – per il raffreddamento del sangue, avvenne nei primi mesi dell’anno 2015. Anche in questo caso le anomalie con i primi sintomi fisici si sono riscontrate a distanza di tempo, quasi due anni. Poi altri due di progressiva debilitazione e una battaglia aperta contro il morbo divenuta un calvario, fino al triste epilogo recente.

Nicolina ha lasciato martedì sera due figli grandi, il marito e gli amatissimi nipotini di cui si prendeva cura. Nelle prossime ore saranno resi note data e orario delle esequie della pensionata, dopo che la salma è stata sottoposta all’esame autoptico. I cui risultati sono attesi non solo dalla famiglia, in queste ore costernata dal lutto dopo tanta sofferenza patita dalla congiunta, ma anche dal Tribunale di Vicenza visti i procedimenti in corso e la nuova denuncia.