Ragni pericolosi abbandonati in un B&B: sequestro dei carabinieri forestali VIDEO

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Dentro una scatola c’erano ragni di varie specie e alcuni anche di grosse dimensioni: è stata enorme la sorpresa dei carabinieri forestali di Vicenza, intervenuti ieri sera in un bed&breakfast del capoluogo unitamente ai colleghi del Nucleo CITES che si occupa specificatamente del commercio illegale di animali protetti. A chiamarli, direttamente l’albergatore, che aveva rinvenuto, in una camera della struttura ricettiva che gestisce, una scatola in cartone per la quale sospettava la presenza di animali.

Aperta la scatola con la massima attenzione, i militari dell’Arma hanno trovato, all’interno di contenitori in vetro e in plastica, ragni anche di grosse dimensioni, appartenenti a 17 specie diverse. Gli stessi militari hanno attivato le procedure previste in queste situazioni, provvedendo a mettere in sicurezza l’ambiente e gli animali stessi, procedendo poi all’immediato sequestro ed alla custodia corretta.

Dagli accertamenti effettuati, i ragni, appartenenti specie che non hanno effetti invalidanti sull’uomo, sono stati abbandonati nella camera da un ospite che si è fermato per un periodo prolungato e che, da circa una decina di giorni, non era più rientrato nella struttura, peraltro senza pagare il conto.

Gli animali presentavano segni di stress e disidratazione e sono stati immediatamente alimentati. Due esemplari erano però già morti. Sui contenitori erano presenti delle etichette che parrebbero indicare la provenienza dall’Est Europeo.

Gli aracnidi in genere sono considerati “animali pericolosi” e, pertanto, non sono detenibili  in cattività senza autorizzazione; vi sono però molti appassionati di questo genere che spesso, pur essendo potenzialmente esperti, sottovalutano la pericolosità e l’impatto emotivo nei confronti delle persone. A maggior ragione, i ragni non possono essere trasportati o detenuti in strutture ricettive dove le possibilità di fuga accidentale sono elevate e dove è possibile che vengano rinvenuti dal personale di servizio, ovviamente non preparato alla situazione.

Il proprietario dei ragni, un italiano, è stato identificato e denunciato per abbandono animali: rischia l’arresto fino ad un anno o un’ammenda da mille a diecimila euro. I militari forestali, una volta rintracciato, dovranno anche accertare per comprendere la provenienza degli animali e verificare se l’uomo li deteneva per sé o se si tratta di un mercato illegale.