Referendum, Pretto (LN): “Voglia di partecipazione”, Poggi (Astensione): “fallito il plebiscito”

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A sinistra Stefano Poggi (Comitato Veneti per l'Astensione) e a destra Erik Umberto Pretto (segretario provinciale Lega Nord Liga Veneta)

“E’ stato davvero emozionante vedere le code davanti ai seggi; abbiamo visto tante persone, giovani, anziani, famiglie con bambini, pazientemente in fila in attesa di votare. Non si percepiva da tempo una tale voglia di partecipazione alla politica, ed è stato appassionante vedere la soddisfazione negli occhi degli elettori che, all’uscita dai seggi, stringevano in mano la ricevuta di avvenuta votazione riportante la bandiera della nostra Regione, a testimonianza di aver compiuto davvero il loro dovere di veneti”. A parlare è il segretario provinciale della Lega Nord Liga Veneta, Erik Umberto Pretto. E i risultati vicentini, traino per tutto il Veneto, gli danno ragione.

“Ancora una volta – aggiunge infatti – la provincia di Vicenza ha saputo primeggiare in tutto il Veneto, sia per lo straordinario risultato del Sì, che da noi si è attestato al 98,3% e al di sopra quindi della media regionale del 98,1%, sia per la grande affluenza, che da noi è arrivata al 62,7%, rispetto alla media regionale del 57,2%. Ma il Vicentino ha primeggiato anche per il maggior numero, in termini assoluti, di votanti rispetto a tutte le altre province del Veneto e il numero di eventi organizzati sul territorio provinciale, ben 73 conferenze in poco meno di 45 giorni: un nostro record assoluto. Abbiamo dimostrato, come era accaduto per il precedente Referendum costituzionale, la forza della nostra organizzazione!”.

Pretto ringrazia quindi militanti, sostenitori e simpatizzanti: “Abbiamo saputo comunicare ai cittadini l’importanza di dare un segnale al Governo centrale attraverso il nostro voto, spiegando coscientemente le ragioni economiche, storiche, culturali ed identitarie che ci portano a chiedere a gran voce particolari forme di autonomia. Oggi il Veneto è diverso: è una terra in cui si respira maggiore fiducia nel futuro, una terra in cui le comunità che ci vivono hanno riscoperto uno spirito di appartenenza che qualcuno voleva soffocare”.

Il segretario provinciale della Lega ringrazia anche Luca Zaia – “Ha saputo risvegliare le nostre coscienze e ora potrà, con un’adeguata ‘forza contrattuale'”. E aggiunge: “Sono orgoglioso di guidare, sul territorio vicentino, questo straordinario Movimento che ha saputo ancora una volta trainare il Popolo veneto nell’intraprendere un autentico percorso volto alla libertà e all’autogoverno! Nonostante i sabotatori, i detrattori e i disfattisti, abbiamo saputo ben sfruttare questa straordinaria occasione di democrazia e partecipazione: dobbiamo esserne fieri! Viva San Marco!”.

Di diverso tenore i commenti che arrivano dal Comitato Veneti per l’Astensione, che parla di fallimento del plebiscito per Zaia: “Lega, Forza Italia, Pd, M5S, Confindustria, Chiesa, confederazioni di categoria, Cisl e Uil. 1,2 milioni di euro pubblici spesi in propaganda elettorale. Tutto questo schieramento ha portato a votare poco poco più di un veneto su due” spiega Stefano Poggi, coordinatore regionale. Zaia passa dal 28% delle regionali al 57%: questa è la sua grande vittoria sul vuoto politico intorno a lui. Non riesce però a portare a casa un risultato dirompente, e non c’entra quel 60% a cui puntavano gli stessi promotori. Insomma: il plebiscito di Zaia è stato evitato”.

“Moltissimi veneti – aggiunge Poggi – sono comunque andati a votare, marcando una richiesta di autonomia e di controllo dal basso del potere politico. Ora starà ai politici veneti mettere a frutto le speranza di quel 57%, smettendo di fare propaganda per i propri interessi di bottega. E ricordandosi sempre di quel 43% di elettori che hanno scelto l’astensione come gesto politico”.