Era latitante da oltre sei mesi, arrestato 23enne

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Dopo intense ricerche gli agenti della polizia locale Nordest Vicentino sono riusciti a portare a termine una importante operazione che vedeva protagonista una persona dichiarata latitante. La vicenda si è conclusa lo scorso lunedì’, 4 aprile, quando gli agenti di Sandrigo hanno tratto in arresto B.H., cittadino bosniaco di 23 anni. Il giovane era destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere, la prima emessa dal Tribunale di Bologna nel settembre 2021 e la seconda notificata dalla Corte di Appello di Firenze il mese successivo.
L’attività della polizia locale di Sandrigo era iniziata alcune settimane fa, quando, durante controlli effettuati nel campo nomadi di Sandrigo, B.H. era stato visto allontanarsi frettolosamente prima che gli agenti potessero avvicinarlo. I militari sono riusciti, però, ad ottenere informazioni in merito al soggetto scoprendo che lo stesso era destinatario di provvedimenti cautelari emessi oltre 6 mesi fa e mai eseguiti a causa della sua irreperibilità. L’Ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Bologna si riferiva ad una tentata rapina, con lesioni, perpetrata nei confronti di una donna anziana a Bologna. L’uomo aveva seguito la donna per sottrarle il portafogli ma le grida di alcuni passanti hanno fatto desistere il rapinatore che si è dato alla fuga, non prima di spingere a terra l’anziana causandole lesioni personali.
Il Provvedimento della Corte di Appello di Firenze si riferisce al fatto che B.H. non aveva ottemperato a misura cautelare disposta per il primo reato, fingendo di essere domiciliato in immobile dove avrebbe dovuto trascorrere le fasce notturne, ma a quell’indirizzo non si è mai fatto trovare. Per acciuffare il latitante, gli agenti hanno deciso di tornare alla ricerca del soggetto in abiti civili per non dare nell’occhio. Scelta che ha dato i risultati sperati, visto che B.H. è stato bloccato mentre camminava nella zona industriale di Sandrigo.
Consapevole dei Provvedimenti che gravavano a suo carico, B.H. ha ammesso di essersi sempre sottratto ai controlli di polizia nel timore di essere arrestato, situazione che a questo punto si è verificata ed è stata eseguita con il procedimento al foto-segnalamento e compilazione degli atti che lo hanno visto entrare nella casa circondariale di Vicenza a disposizione dell’autorità giudiziaria di Bologna e Firenze.
Per il principio della presunzione di innocenza la responsabilità delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna