Si è spento Bruno Cappelletti: ex consigliere comunale ed emblema della lotta al Parkinson

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Ex insegnante alle scuole superiori, affermato dirigente d’azienda e consigliere comunale a Vicenza ma, e forse soprattutto, un alfiere della lotta al morbo di Parkinson, malattia di origine neurodegenerativa che lo aveva colpito ancora nel pieno dei suoi interessi e delle sue attività. Nel fine settimana scorso è mancato a Vicenza Bruno Cappelletti, un uomo di riconosciuto spessore che ha vissuto nella città berica e che il sindaco Francesco Rucco ha ricordato pubblicamente.

Bruno Cappelletti, che avrebbe compiuto 90 anni la prossima estate, per due mandati aveva ricoperto negli anni ’70 la carica di consigliere comunale nel capoluogo berico. Ma è in un altro ambito, ben più personale e privato rispetto a quello di amministratore pubblico, che ha lasciato un ricordo indelebile tra chi lo ha conosciuto. E’ stato capace di affrontare il percorso di malattia con coraggio e con un approccio tutt’altro che passivo in funzione della volontà di garantire una migliore qualità di vita a chi, come lui, soffriva di Parkinson. “Un combattente tenace e fiero” come viene definito oggi in un elogio funebre.

“Con la scomparsa di Bruno – ricorda il sindaco Rucco – Vicenza perde un uomo che ha contribuito a cambiare radicalmente la percezione del Parkinson tra i malati, i familiari e la comunità, promuovendo percorsi terapeutici interdisciplinari e dimostrando i notevoli benefici dell’attività sportiva che, malgrado la malattia, egli stesso ha continuato a praticare con grande tenacia”. Laureato in ingegneria, Cappelletti aveva iniziato la carriera lavorativa come insegnante all’Istituto Rossi, collaborando poi in varie aziende del territorio vicentino, in particolare la legatoria “Lego” di cui è stato a lungo direttore di stabilimento. Una volta trovatosi di fronte alla malattia, non aveva esitato a prestare il proprio tempo al prossimo, caricandosi sulle spalle l’associazione vicentina di sostegno ai malati.

Insieme a Virgilio Scapin, a quattro mani, ha scritto il libro “Due Parkinson non sempre paralleli”, pubblicato nel 2003 in un volumetto da 55 pagine, in cui i due autori avevano contribuito ad accendere ha acceso i riflettori su un problema di cui fino ad allora si parlava poco, incoraggiando i malati non solo a curarsi, ma anche a vivere pubblicamente le proprie difficoltà. “A nome dell’amministrazione comunale – conclude Rucco – esprimo cordoglio alla famiglia e all’Associazione Vicentina Malati di Parkinson, di cui Cappelletti è stato fondatore e presidente per molti anni”.

La copertina del volume edito nel 2003

A spingerlo a portare avanti questa tipologia di approccio in controtendenza per quei tempi sono state probabilmente le sue molteplici passioni sportive. A lungo, infatti, in buona parte anche dopo aver affrontato la diagnosi, il dirigente d’azienda si era dedicato alla bicicletta, allo sci di fondo (partecipando a 27 edizioni della Marcialonga) e alle maratone. “Quando fai il primo passo per uscire di casa per andare dal medico, hai già cominciato a guarire” è stato il suo motto: parole che esprimono la forte volontà di dare coraggio ai malati, che non devono isolarsi e non devono considerare la malattia come qualcosa di cui vergognarsi e da nascondere. Il funerale si celebrerà domani alle 14.45 nella chiesa di San Giorgio.