Cade dal 7° piano a 16 anni durante la festa in famiglia. La Procura apre un fascicolo

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Avrà un seguito anche in termini di indagini approfondite il possibile gesto estremo che un minore di Vicenza, uno studente di 16 anni di un istituto del capoluogo berico, avrebbe portato a termine martedì poco dopo le 20.30 da una palazzina di via Adenauer, in zona Mercato Nuovo. Dopo aver assodato – non ci sarebbero riscontri oggettivi per il momento – se effettivamente si sia trattato di un atto volontario ed escluso altre ipotesi, si cercherà di capire se qualcuno abbia indotto l’adolescente a togliersi la vita, gettandosi dal 7° piano e, vista l’altezza, morendo sul colpo.

L’alternativa consta di un incidente fatale, nel caso che il 16enne si fosse sporto troppo da una finestra del bagno, per motivi incomprensibili al momento, precipitando così per 25 metri. Ma non solo, come si evidenzia dal comando provinciale dei Carabinieri di Vicenza dopo le prime conferme, gli accertamenti stanno muovendosi in ogni direzione, anche al fine di escludere altre “piste” che nulla hanno a che fare con la vicenda: bullismo, induzione al suicidio via web, relazioni personali del ragazzo.

Il giovane, martedì, si trovava in quel momento nell’appartamento di parenti per un ritrovo di famiglia. Qui si stava festeggiando una ricorrenza, un compleanno da quanto emerso dalle testimonianze e confermato dagli inquirenti. Nessuno tra i presenti si sarebbe accorto di nulla, né ci sarebbero state avvisaglie delle intenzioni del ragazzo, lanciatosi nel vuoto da una finestra o, forse, precipitato per errore, circostanza questa che sarà oggetto di mirati approfondimenti. Ad accorgersi della disgrazia sono stati, subito, dei vicini di alloggio e alcuni passanti che camminavano a ridosso del cortile della palazzina teatro del dramma, trovando un corpo steso al suolo davanti a dei garage chiusi.

Immediatamente è stato dato l’allarme alla centrale operativa del Suem 118, che ha inviato sul posto medico e ambulanza. Non c’è stato, purtroppo, nulla da fare. Nessun essere umano poteva sopravvivere a un “salto” di almeno 25 metri. In pochi minuti sono giunti nel quartiere di San Giuseppe Mercato Nuovo anche i Carabinieri, i quali hanno tenuto a debita distanza i curiosi di turno e si sono occupati dei rilievi per accertare la dinamica del fatto, parlando con i familiari del giovane per quanto possibile, considerando lo choc per il gesto estremo appena compiuto.

L’identità del ragazzo – che viveva altrove in città con i genitori – e altre informazioni di carattere personale e sull’evento vanno mantenute sotto il più stretto riserbo, dovuto per rispetto del dolore provocato dal dramma. Sarà garantito ai familiari un qualificato supporto psicologico per l’elaborazione il lutto, così come ai compagni di scuola del 16enne, informati ieri mattina della tragedia con la sensibilità richiesta. Nel frattempo gli accertamenti tecnici degli ispettori sono stati avviati acquisendo i dispositivi in possesso del 16enne, computer e smartphone in particolare. In tempi brevi sarà disposta l’autopsia, per poi consentire ai genitori di organizzare funerale e sepoltura del figlio.

Ricordiamo ancora una volta a chi si trova a vivere una fase difficile della propria esistenza che esistono molteplici possibilità di aiuto, ascolto e sostegno offerte da associazioni che conoscono i problemi legati ai disagi personali che possono toccare a chiunque. L’invito per chi dovesse trovarsi in difficoltà temporanea o in condizioni psicologiche di instabilità emotiva è di contattare liberamente e anonimamente gli operatori del numero unico attivi 24 ore su 24, come Progetto InOltre (800.334.343) e Fondazione Di Leo (800.168.768). Risponderanno persone qualificate che potranno prospettare possibili alternative e percorsi già sperimentati in questi anni recenti con ottimi riscontri.