Si chiude in camera con il figlio minorenne per sfuggire al raptus d’ira del marito

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Si è rivelato di fondamentale importanza l’intervento dei Carabinieri in un’abitazione privata di Sovizzo, poco più di una settimana fa, dove una donna quarantenne e il figlio minore si trovavano in pericolo. Questo a causa del raptus di rabbia da parte del marito e padre, al culmine di una lite verbale che sta degenerando in violenza, al punto che la coniuge per sfuggire alle percosse si era barricata in una stanza dell’appartamento, chiudendo a chiave e chiamando il 112 al telefono. La situazione di tensione in questa famiglia (composta dai due adulti di origini straniere e da un unico figlio) era già nota.

Il fatto grave, reso noto solo stamattina dopo il nulla osta della Procura di Vicenza, risale alla notte del 10 aprile scorso. Ad intervenire sono stati in regime di urgenza i militari della compagnia di Valdagno con una pattuglia della Radiomobile e i colleghi della tenenza di Montecchio Maggiore. Al loro arrivo, hanno trovato l’uomo intento ad abbattere la porta della camera, riuscendo ad immobilizzarlo tra le urla prima che completasse il suo intento.

Facile pensare, vista l’escandescenza dello stesso, che il tempestivo intervento delle forze del 112 abbia contribuito in maniera decisiva ad evitare il peggio. Dopo le manette scattate ai polsi del 43enne, portato in caserma per l’identificazione e le procedure, è stato attivato il Codice Rosso di protezione antiviolenza e la denuncia per lui per maltrattamenti in famiglia e minaccia aggravata nei confronti della coniuge e del figlio minorenne.

Senza andare nei dettagli nel rispetto della privacy dovuta in considerazione delle persone offese, non si sarebbe trattato del primo episodio di “tensione”, ma in questo caso di una pericolosità evidentemente crescente per l’incolumità delle due possibili vittime conviventi. Mai, prima, si era reso necessario l’intervento dei Carabinieri, come accertato in seguito. In questa occasione l’uomo, in preda ad una rabbia incontrollabile, ha tentato in tutti i modi di abbattere la porta della stanza con energiche spallate, pugni e calci, riuscendoci solo in parte fino a quando ha desistito alla vista dei militari che hanno fatto irruzione in casa.