Capodanno: un ferito, un incendio in terrazzo e cassonetti fumanti. Decine di ubriachi in ospedale

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Uno dei petardi più potenti e pericolosi in commercio (foto dal sito meteoweb.it)

Il primo allarme è scattato proprio in prossimità dello scoccare della mezzanotte nel Vicentino, e precisamente a Torri di Quartesolo, dove un terrazzo si è incendiato in seguito al lancio di un fuoco d’artificio, probabilmente un razzo sfuggito di mano a uno dei festeggianti in strada. Il gioco pirico ha trovato facile alimento in un tendone, costringendo i vigili del fuoco ad intervenire con gli idranti per evitare danni peggiori. Per i pompieri altri interventi di minore entità nel corso della notte del veglione, mentre un ferito per ustioni superficiali al volto e agli arti superiori si è registrato a Bassano, dato che rientra nel computo su scala nazionale dei pazienti curati in seguito a lesioni da fuochi d’artificio.

Si tratta di un ragazzo di 21 anni, già dimesso nelle ore successive al ricovero in pronto soccorso al S. Bassiano dopo aver ricevuto le dovute cure con prognosi di una ventina di giorni. A livello nazionale, in Italia si torna a scrivere una pagina nera, con un decesso – e oltre 200 feriti – come conseguenza dell’utilizzo dei fuochi d’artificio, avvenuto in provincia di Ascoli. Vittima un giovane di 26 anni caduto in un dirupo dopo aver tentato di spegnere un focolaio scaturito da un petardo. Decine le persone che hanno perso dita e in alcuni casi l’intera mano in seguito alle esplosioni di petardi.

Non mancano come ormai da consuetudine, in vari luoghi della provincia, i cassonetti per la raccolta dei rifiuti con pericoloso fumo a fuoriuscire dall’interno. In tutti i casi segnalati (Vicenza e Asiago quelli noti) i pompieri sono intervenuti in tempo utili per scongiurare lo sviluppo delle fiamme.

Più tribolata la nottata di turno di servizio per il personale sanitario e i medici dei vari poli ospedalieri del Vicentino per quanto riguarda il ricovero di persone in stato psicofisico precario, in seguito all’assunzione di alcol. Una quindicina solo al S. Bortolo nel capoluogo berico, altrettanti i casi riscontrati negli altri ospedali della provincia. Alcuni dei quali alla soglia del coma etilico. Tutte le situazioni a rischio sarebbero state smaltite nelle ore seguenti, al pari della sbornia.