Minaccia l’ex compagna davanti alla scuola del figlio, arrestato 55enne. E’ recidivo


Una scenata davanti alla scuola del figlio della coppia ormai scomposta, condita da pesanti minacce, le bugie di fronte ai Carabinieri intervenuti con urgenza a Marola e infine l’arresto per i reiterati “dribbling” all’ordine di divieto di avvicinamento alla persona offesa.
Tutto in pochi minuti, lunedì intorno all’ora di pranzo nella frazione del comune di Torri di Quartesolo, fasi concitate che si sono concluse con l’accompagnamento in caserma di un 55enne residente in provincia di Padova. Uomo che ben conosce l’area scolastica locale, in virtù del fatto di aver vissuto nel paese dell’hinterland berico prima della separazione dal suo nucleo familiare.
Il soggetto subito preso in consegna dai militari è accusato di aver violato le prescrizioni imposte da un’ordinanza del Tribunale di Vicenza, ai sensi dell’articolo 387 bis del codice penale che tratta della violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento. Determinazioni imposte da un giudice in maniera perentoria con obbligo di “restare a debita distanza” sia dall’ex compagna che dal figlio minore, un alunno delle primarie, e dai luoghi da loro frequentati.
Lunedì in tarda mattinata, invece, il padovano è stato sorpreso da una pattuglia dell’Arma mentre transitava con la propria auto nella frazione di Marola, su segnalazione della donna intimorita dalla presenza tutt’altro che pacifica dell’ex. Poco prima, la Centrale Operativa del 112 era stata messa al corrente che la donna si trovava in compagnia del padre (nonno dello scolaro), raccontando di essere stata minacciata e ingiuriata dall’ex proprio davanti all’istituto scolastico del figlio. La pattuglia avrebbe individuato e fermato l’uomo nei pressi di Via dei Pioppi/Ippocastani, a meno di 100 metri dal plesso scolastico.
Non era la prima volta che questo accadeva, come emerso in seguito dalle verifiche dei militari della stazione locale del 112 Torri di Quartesolo. Due i precedenti episodi analoghi, verificatisi nei mesi di marzo e ad inizio maggio 2025, e già segnalati ai giudici senza che venissero disposte misure rafforzate di cautela. Al controllo, l’uomo ha tentato di giustificare la presenza adducendo presunti motivi personali legati alla necessità di recarsi presso gli uffici del Caf, senza però fornire elementi concreti a supporto della sua versione. Nessuna prenotazione, in altre parole, e nessuna documentazione al seguito. Non era armato.
Considerata la reiterazione delle condotte non consentite e la procedibilità d’ufficio prevista per questo tipo di reato, l’uomo è stato sottoposto a perquisizione personale, risultata negativa, e successivamente dichiarato in stato di arresto. Si trova in una cella di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida.
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