Svolta sulla morte di Diana Canevarolo: si indaga per omicidio volontario

Svolta nel giallo di Diana Canevarolo, la donna trovata agonizzante nel cortile del condominio a Torri di Quartesolo dove abitava col compagno e il figlio alle cinque di mattina di una settimana fa, il 4 dicembre. Con i risultati dell’autopsia in mano la procura di Vicenza ha aperto infatti un fascicolo d’indagine contro ignoti per omicidio volontario.

La 49enne è morta in ospedale a Vicenza due giorni dopo, a causa di una profonda ferita alla testa. La tesi tesi dell’aggressione è stata sostenuta oggi anche dell’avvocato di Vincenzo e Nicolò Arena, rispettivamente compagno e figlio della 49enne. Il legale, Cesare Dal Maso, ha voluto ieri partecipare all’autopsia e al telegiornale regionale della Rai ha affermato di avvalorare quindi la tesi dell’omicidio, anche in forza della testimonianza di un vicino che avrebbe detto di aver sentito, intorno alle tre di notte, delle urla in dialetto veneto provenire dalla strada.

L’autopsia
L’autopsia avrebbe infatti escluso l’ipotesi di una caduta accidentale: sul corpo della donna sarebbero state rilevate una profonda ferita alla testa (nella zona occipitale sinistra) e una lesione al collo. Gli investigatori della squadra mobile della Questura di Vicenza proseguono le indagini nel massimo riserbo e hanno analizzato sia i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti in una casa vicina, che gli smartphone della vittima, del compagno e del figlio.
E proprio il figlio diciottenne Nicolò nei giorni scorsi, intervistato dalla trasmissione di Rai 2 “Ore 14” aveva raccontato i momenti drammatici del ritrovamento nel cortile del condominio di via Zara: “Era completamente sdraiata verso l’alto, ho fatto primo soccorso, massaggio cardiaco e controllato il respiro, ma non c’erano reazioni. Abbiamo chiamato subito l’ambulanza”. Il ragazzo ha anche raccontato che la madre era solita restare sveglia fino a tardi e che ogni notte usciva per fumare qualche sigaretta prima di andare a dormire.

Il figlio diciottenne di Diana Canevarolo, Nicolò Arena

“È un’abitudine che aveva, la conoscevo bene. Inoltre i nostri vicini, più o meno a quell’ora, hanno sentito qualcuno parlare fuori dal palazzo. L’unica pista è quella dei ladri che mia mamma aveva visto qualche giorno fa nel cortile e che poi erano scappati, ma non sappiamo chi siano. Il tipo di ferita è troppo strano per essere ricondotto a una caduta. Oltretutto dalla finestra non si è lanciata perché era chiusa e nemmeno dal tetto dato che è inaccessibile”.
Il compagno della donna, e padre di Nicolò, Vincenzo Arena, ha raccontato invece a Canale 5 alla trasmissione alla trasmissione “Dentro la notizia”: “Alle 20,20 sono arrivato a casa, abbiamo cenato come tutte le sere, la solita routine e verso le 23,30 sono andato a dormire. La mattina mi sono svegliato, sono andato giù e ho trovato la porta aperta della tavernetta (dove risulta che la donna dormisse, ndr). Il divano letto era intatto. Mi sono allarmato, sono uscito ed era lì per terra. L’ho soccorsa, ho tirato su la testa per vedere se respirava perché era fredda gelida. Chissà da quanto tempo stava laggiù. È una cosa allucinante. Stiamo vivendo un incubo”.

Ricordi e fiaccolate il 18 dicembre a Torri di Quartesolo e Vo’
Per giovedì 18 dicembre alle ore 18.30, nel piazzale antistante al Comune di Torri di Quartesolo l’amministrazione comunale ha indetto un momento di ritrovo per ricordare Diana Canevarolo. Lo hanno annunciato sui social il sindaco Gianluca Ghirigatto e la vicesindaca Luisa Trivella.
Una fiaccolata e un momento di raccoglimento è in programma lo stesso giorno alle ore 19 nella comunità di Vo’ (Padova), che l’ha vista crescere: “un momento di silenzio e luce”che partirà da Piazza Liberazione e percorrerà insieme le vie del paese in un gesto di vicinanza e memoria. “Invitiamo tutti coloro che l’hanno conosciuta, stimata o che desiderano unirsi al ricordo a partecipare portando con sé una candela o una fiaccola. Sarà un’occasione per stringerci come comunità e condividere un pensiero di affetto alla famiglia” ha scritto sui social l’amministrazione comunale.

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