Truffa all’Inps: la finanza sequestra oltre 155 mila euro ad un sindacalista

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Sequestro preventivo da oltre 155 mila euro da parte della guardia di finanza di Vicenza ai danni di un sindacalista vicentino, ex dipendente pubblico. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza in quanto l’uomo avrebbe beneficiato di un trattamento pensionistico di favore proprio in quanto sindacalista.

Il sequestro preventivo ha consentito di cautelare somme di denaro ed un bene immobile di proprietà di C.E., vicentino di 71 anni, sindacalista ed ex dipendente del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. L’operazione è l’esito di una complessa investigazione svolta dal nucleo di polizia economico-finanziaria del capoluogo berico nei confronti del 71enne, ora in pensione. L’attività dei finanzieri è stata sviluppata attraverso un’ispezione in materia di spesa previdenziale che aveva lo scopo di controllare l’integrazione dei requisiti necessari per beneficiare di un trattamento pensionistico di favore riservato dalla legge (l’articolo 3 del Decreto legislativo 564 del 1996) al “corpo” sindacale. Si tratta della legge che porta il nome di un vicentino, l’ex ministro del lavoro Treu, che fra le altre cose consente un’integrazione sull’assegno previdenziale, utilizzando come base per il calcolo l’ultimo mese di stipendio percepito. Pur non godendo di una gestione pensionistica a se stante.

Le indagini hanno permesso alle fiamme gialle di individuare un sistema fraudolento attuato dal sindacalista con la complicità del segretario provinciale della sigla sindacale (Z.D., vicentino di 56 anni), attraverso il quale C.E. ha ricevuto – in assenza di concrete esigenze del sindacato e solo nell’ultimo anno di lavoro prima di andare in pensione – una retribuzione supplementare e la conseguente contribuzione aggiuntiva versata dall’ente (presumibilmente il sindacato autonomo scuola Snals, già al centro di scandali simili in altre parti d’Italia) all’Inps. Maggiorazioni che, in virtù della legge, hanno significato per il sindacalista un incremento del trattamento pensionistico di oltre mille euro mensili, di cui ha beneficiato da settembre 2007. Una frode per una cifra complessiva, nel tempo, che per la finanza si aggira ad oltre 155 mila euro.

Per evitare di porre in risalto un drenaggio ingiustificato di risorse del sindacato, gli artefici di quella che si profila come una truffa ai danni dello Stato hanno completato il disegno criminoso prevedendo la restituzione al sindacato stesso degli importi ricevuti da C.E. nell’anno antecedente al pensionamento, in termini sia di di retribuzione che di contribuzione integrativa versate dall’ente sindacale. La ricostruzione effettuata dai finanzieri, con il coordinamento della Procura della Repubblica, comporta il reato di truffa aggravata ed è stata valutata pienamente attendibile dal giudice nel provvedimento di sequestro, consentendo di assicurare all’Erario la somma di oltre 36 mila euro detenuta dal sindacalista su due conti correnti postali ed un appartamento a Bolzano Vicentino, per la quota di oltre 119 mila euro.

L’operazione delle fiamme gialle si inserisce nella costante lotta ai fenomeni fraudolenti che alimentano ingiustificatamente la spesa pubblica, erodendo le opportunità di servizi riservate ai cittadini, ed è volta ad assicurare all’erario ed alla giustizia – attraverso il sequestro preventivo del patrimonio del sindacalista – l’apprensione a vantaggio dello Stato dei beni suscettibili di confisca.