Un deposito d’armi e un furgone rubato nel garage. Nel covo anche un kalashnikov

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Immagine d'archivio con un kalashnikov, arma d'assalto

Un mitragliatore modello kalashnikov, due pistole e un arsenale di munizioni: tutto nascosto nel garage di un condominio in zona Vicenza ovest. A rinvenirli, dopo la segnalazione di un sospetto viavai di persone estranee da parte dei residenti dello stabile, i carabinieri del comando provinciale di Vicenza dopo una perquisizione mirata. Oltre alle armi sono stati sequestrati nel probabile covo di una banda criminale anche due giubbetti anti-proiettile e altri arnesi da scassinatori, che fanno propendere per l’ipotesi di un “colpo grosso” in via di preparazione in città. Rinvenuto anche un furgone rubato un mese e mezzo fa nel Bresciano.

I movimenti dentro e fuori dalla rimessa per auto evidentemente hanno insospettito alcuni dei condomini di un palazzo che conta una decina di appartamenti. Da qui la richiesta di controllo e il blitz deciso e portato a termine nella mattinata di mercoledì. In casi di questo tipo le forze dell’ordine mantengono il riserbo sull’esatta ubicazione dell’edificio, anche in virtù del fatto che il proprietario del garage, dalle prime indagini in corso, risulterebbe del tutto estraneo alla vicenda. Contornata ancor più da un alone mistero finora.

Nel box auto sostava un furgonato di marca Peugeot, risultato rubato lo scorso 9 maggio a Pompiano, in provincia di Brescia. Sul mezzo erano affisse targhe abilmente contraffatte, riconducibili ad n mezzo praticamente identico per colore e modello. Oltre all’armamentario descritto, rinvenuti anche dei fumogeni solitamente usato nelle imbarcazioni nautiche e due centraline elettroniche per automobili, insieme a indumenti utili per il travisamento dei volti.

Tanti gli indizi, quindi, che fanno propendere i militari per un’imminente atto criminoso ormai vicina alla fase d’attuazione oppure, in alternativa, alla scoperta di una base logistica per azioni criminali già perpetrate nelle province vicine. Come spiegato nella nota diffusa dal comando di Vicenza, nemmeno gli investigatori si aspettavano di imbattersi nel covo di una banda armata che rimane, almeno per il momento, composta da ignoti.