Urla e tonfi: i vicini chiamano il 113. Arrestato 32enne con divieto di avvicinamento ai genitori
Aveva un divieto di avvicinamento ai genitori, ma i vicini ieri poco dopo pranzo hanno sentito provenire dall’appartamento urla e rumori di oggetti in frantumi, segno inequivocabile di un violento litigio in corso: per questo, preoccupati, non si sono girati dall’altra parte ma hanno chiamato il 113.
Quando poco dopo le 13.45 di ieri, domenica 8 dicembre, gli agenti della Polizia di Stato del servizio “volanti”, sono giunti presso l’abitazione di Vicenza, i poliziotti già sapevano che l’appartamento era fra quelli da tenere d’occhio a causa di precedenti liti ed aggressioni fisiche avvenute all’interno, tanto che l’autorità giudiziaria aveva emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento nei confronti di uno dei figli della coppia di coniugi che ci vivono.
All’arrivo degli agenti la situazione risultava essersi ormai calmata: la coppia ha confermato ai poliziotti di essere stati nuovamente aggrediti proprio dal figlio 32enne, nei cui confronti avevano chiesto ed ottenuto il divieto di avvicinamento.
Proprio mentre gli agenti erano intenti a raccogliere la loro versione, improvvisamente è ritornato sul posto il figlio gravato dal divieto di avvicinamento, violando quindi palesemente la misura a suo carico. Per questo il 32enne lo hanno allontanato immediatamente e lo hanno accompagnato in Questura, dove è scattato l’arresto in flagranza. Per il 32enne si sono così aperte le porte del carcere di Vicenza.