Assange: Trump ha cercato di contattarmi. Oggi desecretati i file su JFK

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Ancora nuvole su Donald Trump, Julian Assange ha confermato che una società di raccolta dati impegnata nella campagna elettorale del tycoon contattò Wikileaks e che quest’ultima respinse l’approccio. Assange non ha però specificato i contenuti di tale “contatto”. “Confermo una richiesta di contatto da parte della Cambridge Analitica (prima del novembre del 2016) che è stata respinta da Wikileaks”, ha twittato Assange. Secondo la Cnn, Alexander Nix, Ceo della società in questione, avrebbe contattato Assange per riuscire ad accedere alle email dell’account privato di Hillary Clinton, rivale democratica di Trump alle presidenziali.
Intanto Trump ha annunciato che oggi verranno desecretati i file su Jfk, a 54 anni dalla morte dell’ex presidente Usa; resta però chi ne chiede il segreto parziale, come la Cia.
Negli Archivi nazionali Usa esistono ancora oltre 3.000 documenti segreti sull’omicidio di John Fitzgerald Kennedy avvenuto il 22 novembre del 1963, il più discusso della storia americana. Oggi scadono i 25 anni previsti della legge “JFK Record Act”, firmata nel 1992 dal presidente George H.W. Bush, per la pubblicazione di tutti i documenti segreti sull’omicidio, a meno che il presidente non decida diversamente.
Sul fronte della politica internazionale non si intravede una soluzione pacifica per la Penisola nordcoreana. La portaerei americana Uss Nimitz è infatti arrivata nel Pacifico, raggiungendo le due unità “sorelle” Uss Theodore Roosevelt e Uss Ronald Reagan presenti nella regione. La Nimitz è stata schierata nell’area operativa della Settima Flotta statunitense dopo il completamento delle operazioni in Medio Oriente. La decisione è vista come una prova di forza contro le provocazioni della Corea del Nord che, a sua volta, replica: Pyongayang “ha sempre trasformato le sue parole in azione”. Lo ha detto alla Cnn l’alto dirigente nordcoreano Ri Yong Pil, ammonendo a prendere “alla lettera” le parole del ministro degli Esteri del suo Paese, che all’assemblea generale dell’Onu aveva minacciato il test di una potente bomba all’idrogeno nel Pacifico. Minaccia arrivata poche ore dopo che Trump aveva promesso di “distruggere completamente” Pyongyang in caso di attacco.