Sempre più Forti(tudo)! Tra poco la grande festa per i 150 anni della ginnastica a Schio


Un solido avamposto vicentino della ginnastica artistica trova radici profonde a Schio da, quando, nel 1875, l’arte di allenare il corpo per le evoluzioni a corpo libero e con gli attrezzi ha appassionato generazioni su generazioni di atleti e atlete. Sono oltre 630 quelli che oggi, 150 anni dopo, fanno parte della Fortitudo Schio 1875, associazione che mette insieme tutti i praticanti a livello agonistico e coloro che, per tenersi in forma, si dedicano volentieri ad altre forme di allenamento per tutte le età, capacità e aspirazioni.
A raccontare ai microfoni BreakPoint – puntata n°85! – la Fortitudo Schio 1875 del passato glorioso degli albori e insieme del presente è Davide Boschetti, da circa un anno presidente del sodalizio per così dire “grazie ai due figli” che lo hanno fatto appassionare e dedicare il tempo libero alla guida del direttivo. In una società che calca le palestre indoor di livello nazionale, in A2 con la compagine in rosa (un anno fa si festeggiava proprio la promozione) e in serie B con quella in azzurro.
Non solo di quello che accade a Schio si parla nel corso della chiacchierata, che si apre con invito a tutti per il 14 giugno al PalaRomare per la grande festa che celebra il compleanno speciale tra un evento e l’altro nel corso di un sabato da ricordare. Un’occasione utile per i neofiti per scoprire quali sono gli attrezzi e le discipline che compongono questo sport che, ogni quattro anni con le Olimpiadi, entra nelle case di tutti gli italiani anche “non coinvolti” o appassionati di ginnastica, nelle sue varie versioni. Scoprendo anche aspetti curiosi, dalle fasce d’età alla differenziazione delle classi di gara tra maschi e femmine, fino al ruolo dei giudici e i loro punteggi. Un esempio? Non è gesso ma magnesia la polverina bianca che gli atleti spolverano sulle mani.
Dai miti della ginnastica artistica nostrani come Yuri Chechi e internazionali come Simone Bates, al passaggio tra i secoli che ha visto questa disciplina “dominata” di giovani uomini nell’antichità e fino al ‘900, per poi passare alla pratica “in massa” dalla sfera femminile. Complici anche, chi lo sa, i reality, i cartoni animati e i docufilm che hanno portato skills e dinamiche di questo sport nella case di tutti grazie al potere del telecomando.
E per chi vuole invece conoscere da vicino la realtà sportiva scledense basta presentarsi al palasport di via Campagnola, nel retro rispetto all’ingresso del parquet, o prendere contatto attraverso web e social.
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