Israele sospende aiuti a Gaza. Ue rinnova missione a Rafah fino al 30 giugno 2026

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Aiuti umanitari al valico di Rafah (Egitto). Credit: UN Photo/Eskinder Debebe

Netanyahu e Trump si sarebbero accordati per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza entro due settimane ed estendere gli Accordi di Abramo, conclusi con alcuni Paesi arabi, che prevedono il riconoscimento dello Stato ebraico. Le parti avrebbero stabilito che quattro Stati arabi, tra cui Emirati Arabi Uniti ed Egitto, dovrebbero governare congiuntamente la Striscia di Gaza al posto del movimento islamista palestinese Hamas, mentre la leadership del gruppo sarebbe esiliata e tutti gli ostaggi israeliani dovrebbero essere rilasciati.

Israele ha intanto annunciato la sospensione delle consegne di aiuti a Gaza dopo la minaccia del ministro di ultradestra Bezalel Smotrich di dimettersi dal governo se non fossero state prese misure per impedire che gli aiuti arrivino ad Hamas. La sospensione della consegna di aiuti rimarrà in vigore fino alla presentazione del piano dell’esercito, aggiunge la fonte. Sono intanto saliti a 35 i palestinesi uccisi da stamattina in raid aerei israeliani nella Striscia di Gaza.

“Il Consiglio europeo chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, deplora la terribile situazione umanitaria a Gaza e invita Israele a revocare completamente il blocco su Gaza”. Lo si legge nelle conclusioni del vertice Ue. Intanto però il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, tuona: “Chiedo al Consiglio europeo di sospendere l’accordo di associazione con Israele”. Il Consiglio dell’Ue ha poco fa deciso di rinnovare fino al 30 giugno 2026 i mandati della missione di assistenza alle frontiere dell’Ue al valico di Rafah e della missione di polizia dell’Ue nei territori palestinesi: entrambe sono missioni civili nell’ambito della politica di sicurezza e di difesa comune.