Processo Open Arms: ricorso contro l’assoluzione di Salvini

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Depositato in Cassazione dalla Procura di Palermo il ricorso contro la sentenza che ha assolto il leader della Lega Matteo Salvini dai reati di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per la vicenda Open Arms. Dopo un lungo processo davanti al tribunale di Palermo in cui era accusato di aver trattenuto illegittimamente a bordo della nave della ong Open Arms un gruppo di migranti soccorsi in mare nell’agosto del 2019, impedendo all’imbarcazione l’approdo a Lampedusa, Salvini, il 20 dicembre scorso, era stato assolto.

Scrivono i Pm nel ricorso: “Il Tribunale di Palermo è incorso nel medesimo ‘errore di prospettiva’ riscontrato nel similare caso della motonave Diciotti. Le sezioni unite della Cassazione nell’ordinanza citata i giudici hanno sottolineato che i giudici di merito si erano limitati al vaglio della normativa sugli eventi Sar, quando erano ‘tuttavia i connessi profili legati alla violazione della libertà personale dei migranti a segnare più propriamente la prospettiva nella quale occorre valutare la fattispecie’”.

Salvini si dice tranquillo: “Ho fatto più di trenta udienze, il Tribunale mi ha assolto perché il fatto non sussiste riconoscendo che difendere i confini non è un reato. Evidentemente qualcuno non si rassegna, andiamo avanti: non mi preoccupo” ha detto il leader della Lega. ”Se Salvini è imputabile per quello che fece mi ritengo moralmente imputabile anche io” ha commentato il ministro dell’Interno Piantedosi che ha aggiunto: ”Io ho vissuto quella stagione come capo di gabinetto e nel processo entrai come coindagato poi la mia posizione fu stralciata e me ne sento ancora più partecipe, quindi rivendico quell’azione che fu fatta per contrastare l’immigrazione illegale che è un qualcosa di non tanto diverso dalle mafie”.