Maltempo, l’acqua danneggia le opere di Sandonà: “Responsabilità non solo del meteo”

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Un violento fenomeno atmosferico da non riuscire vedere a pochi metri di distanza. E acqua incessante da far paura. Il maltempo che l’altro giorno ha colpito l’Alto Vicentino, ha causato danni ingenti anche a Cogollo del Cengio, dove si trovano l’abitazione e l’atelier dell’artista cogollese Cristiano Sandonà, noto al mondo dell’arte contemporanea come maestro Sandos. Intorno all’ora di pranzo, l’acqua meteorica avrebbe invaso alcune zone della centrale via Verdi, allagando sia l’atelier che la taverna dell’abitazione del genero dell’artista.

Alcune delle opere tra i corridoi allagati

Secondo quanto riferito, nonostante fosse stata inizialmente inoltrata una richiesta di aiuto ai Vigili del Fuoco, questi sarebbero già risultati impegnati in un grave incidente in un comune vicino e, di conseguenza, impossibilitati ad intervenire nell’immediato. In assenza di soccorsi ufficiali – si apprende sempre dall’artista ed ex assessore provinciale – sarebbero stati i residenti stessi aiutati da alcuni amici che hanno prestato pompe autoadescanti, a provvedere autonomamente allo svuotamento degli ambienti. I danni riportati sono significativi: diverse opere materiche del maestro sono state rovinate, alcune delle quali erano pronte per essere spedite a Dubai, mentre altre erano destinate a prestigiosi eventi presso il Museo Bettini di Firenze e la Cancelleria Vaticana. Ma Sandonà non attribuisce l’intera responsabilità al maltempo, bensì denuncia un problema strutturale più ampio, legato alla gestione delle acque piovane: “Mi auguro che l’amministrazione, dopo questo evento, finalmente obblighi i proprietari di alcune abitazioni ad allacciarsi al condotto principale, come peraltro fatto da tutti gli altri che risiedono su via Verdi”.

L’artista sottolinea infatti come alcune abitazioni lungo la via scaricherebbero l’acqua piovana direttamente sulla strada, invece che nei condotti previsti dalla normativa, aggravando il deflusso e provocando ristagni proprio nella zona più bassa, dove sorge la sua abitazione. Ulteriori problematiche derivano anche dalla parte alta del paese, in particolare da piazza Libertà, da cui l’acqua si incanala velocemente verso valle, superando una piccola caditoia che – spiega sempre Sandonà – a causa della forza dell’acqua non riuscirebbe ad intercettarla. Un episodio la cui reale quantificazione del danno è ancora in corso e che riaccende i riflettori sul dissesto idrogeologico del territorio. A Cogollo del Cengio sono in corso da anni importanti interventi di mitigazione e convogliamento delle acque meteoriche, realizzati in collaborazione con il Genio Civile e la Regione Veneto.

E nonostante tali opere siano ormai vicine alla conclusione, il caso dell’artista cogollese dimostra ancora una volta quanto siano diffuse criticità anche importanti nella gestione del rischio idraulico e nella manutenzione delle infrastrutture. Una situazione che solleva non solo interrogativi sulla sicurezza urbana, ma anche sulla tutela del patrimonio artistico e culturale locale: un tema ampio e complesso che non riguarda solo Cogollo – che appunto sta già affrontando un percorso virtuoso ci si augura il più risolutivo possibile – ma un’intera provincia più volte e sempre più frequentemente flagellata dagli effetti di un cambiamento climatico ormai innegabile.

Dalla politica alla Biennale: così Cristiano Sandonà fa parlare l’arte nazionale. E non solo

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