Milano, sgomberato il centro sociale Leoncavallo. Sala: “Il Comune non era stato avvisato”

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Foto Facebook Milano Inmovimento

La polizia ha eseguito oggi, con l’ufficiale giudiziario, l’ordine di sfratto emesso nei confronti dello storico centro sociale Leoncavallo a Milano. Lo sgombero del centro sociale di via Watteau era stato rinviato un centinaio di volte e, a novembre dell’anno scorso, il ministero dell’Interno era stato condannato a risarcire tre milioni di euro ai Cabassi, proprietari dell’area, proprio per il mancato sfratto.

Nei mesi scorsi l’associazione Mamme del Leoncavallo aveva presentato una manifestazione d’interesse al Comune per un immobile in via San Dionigi che poteva rappresentare un primo passo per lo spostamento del centro sociale dall’attuale spazio. Lo storico “Leonka” di Milano occupa lo spazio in via Watteau dal 1994, dopo l’abbandono della sede storica di via Leoncavallo, fondata nel 1975.

Il sindaco di Milano Sala sostiene che il Comune non era stato avvisato: “Ieri ero a Palazzo Marino, impegnato in incontri di lavoro quindi ho delegato il vice comandante della polizia locale in mia rappresentanza a partecipare al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza che, come consuetudine, si tiene ogni mercoledì. In quella sede non è stato fatto cenno ad alcuno sfratto esecutivo del centro sociale Leoncavallo. Per un’operazione di tale delicatezza, al di là del Comitato, c’erano molte modalità per avvertire l’Amministrazione milanese. Tali modalità non sono state perseguite. Ho ricevuto in mattinata la notizia dal prefetto”. Il primo cittadino ha poi definito il centro sociale un valore storico e sociale della città. 

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Soddisfatto il vicepremier Matteo Salvini che sui social scrive: “Decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera!”. Anche secondo il ministro dell’Interno, Piantedosi, lo sfratto del centro sociale Leoncavallo segna la fine di una lunga stagione di illegalità. “Per trent’anni quell’immobile è stato occupato abusivamente. E al danno si è aggiunta la beffa: lo Stato costretto persino a risarcire i danni dell’occupazione. Oggi finalmente viene ristabilita la legalità. Il governo ha una linea chiara: tolleranza zero verso le occupazioni abusive. Dall’inizio del nostro mandato sono già stati sgomberati quasi 4 mila immobili. Lo sgombero del Leoncavallo è solo un altro passo di una strategia costante e determinata che porteremo ancora avanti”.

Plaude la premier Meloni: “In uno Stato di diritto non possono esistere zone franche o aree sottratte alla legalità. Le occupazioni abusive – aggiunge la presidente del Consiglio – sono un danno per la sicurezza, per i cittadini e per le comunità che rispettano le regole. Il Governo continuerà a far sì che la legge venga rispettata, sempre e ovunque: è la condizione essenziale per difendere i diritti di tutti”.
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