Droni russi in Polonia, Varsavia limita il traffico aereo. Kallas: “Mosca minaccia la nostra sicurezza”


Limitazione del traffico aereo al confine orientale. E’ la decisione presa dalla Polonia a seguito dell’intrusione di uno sciame dei 19 droni russi nel suo territorio, avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì. Intrusione definita una “provocazione deliberata” che ha fatto irritare i leader europei e fatto scattare l’art.4 della Nato che prevede che i Paesi membri si consultino “ogniqualvolta uno di essi ritenga che la propria integrità territoriale, indipendenza politica o sicurezza siano minacciate”. La restrizione nei cieli polacchi sarà in vigore fino all’inizio di dicembre e – viene spiegato in un comunicato dall’Agenzia polacca per la navigazione aerea – ha l’obiettivo di “garantire la sicurezza nazionale”.
Contestualmente, il ministero degli Esteri polacco ha annunciato che, su sua richiesta, si terrà una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, probabilmente già domani. Ieri il primo ministro polacco Donald Tusk ha definito la prospettiva di un grande conflitto militare “più vicina che in qualsiasi altro momento dalla Seconda Guerra Mondiale”. Mentre il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella ha messo in guardia dal rischio di “scivolare in un baratro di violenza incontrollata”.
Ad esporsi, a nome dei 27 Stati membri dell’Unione Europea è l’Alta rappresentante Kaja Kallas che condanna: “Questo atto aggressivo e sconsiderato fa parte di una grave escalation da parte della Russia. Minaccia la sicurezza dei cittadini dell’Ue, la stabilità regionale e la pace internazionale”. Un atto che – aggiunge – “non fa che rafforzare la nostra determinazione a sostenere l’Ucraina e il suo popolo nella loro difesa contro la Russia”.
Intanto, aerei di ricognizione della Nato, incluso un velivolo italiano decollato dall’Estonia, vigilano sui confini con la Russia. Mosca continua a negare le accuse mentre sul suolo polacco sono stati trovati dei droni esca, spesso utilizzati dalla Russia per distrarre i sistemi di difesa aerea durante attacchi su larga scala all’Ucraina.