Sette giorni di stop: l’atto vandalico del weekend ferma la palestra. Danni per migliaia di euro


Sette giorni di stop. Non per manutenzione, né per motivi tecnici, ma per un atto vandalico che ha lasciato la palestra comunale di Villaverla inutilizzabile. Un gesto sconsiderato, compiuto probabilmente da giovanissimi, ha messo fuori uso per almeno una settimana la palestra delle scuole medie “Goldoni” di Villaverla.
L’incursione vandalica, avvenuta nel weekend scorso, ha causato danni significativi al parquet del campo da gioco, rinnovato meno di due anni fa con un investimento comunale di oltre 27mila euro. A farne le spese non è solo la struttura, ma l’intera comunità sportiva: oltre trecento persone, tra studenti e iscritti alle associazioni, sono costrette a rinunciare temporaneamente ad allenamenti e lezioni. Secondo le prime ricostruzioni, i responsabili – probabilmente di minorenni – si sarebbero introdotti nell’edificio da una finestra, aprendo poi una porta dall’interno per far entrare il resto del nutrito gruppetto. Una volta dentro, hanno svuotato un estintore su decine di metri quadri di pavimentazione e sugli spalti, versando anche acqua da bottigliette sulla polvere già umida. Il risultato: un parquet impregnato e compromesso, che potrebbe richiedere una nuova levigatura.
L’allarme è scattato alla riapertura del plesso scolastico, quando il personale ha trovato la superficie ricoperta da uno strato bianco. Sul posto, oltre al sindaco Enrico De Peron, è intervenuta la polizia locale Nordest Vicentino, che ha avviato le indagini e sta analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza. L’impianto resterà chiuso per almeno sette giorni, con un parziale dirottamento delle attività sulla palestra della scuola primaria, che però non può garantire piena copertura.
Il danno materiale è grave, ma ancora più preoccupante è il segnale sociale che emerge da episodi come questo. Non è la prima volta infatti che l’edificio di via Papa Giovanni XXIII viene preso di mira: nel gennaio 2024 le pareti esterne erano state imbrattate, e l’anno precedente un gruppo di ragazzini aveva dato fuoco a una campana della carta accanto alla struttura. Una sequenza che evidenzia una fragilità educativa diffusa e una crescente difficoltà nel trasmettere ai più giovani il rispetto per i beni comuni. Condotte del genere, spesso liquidate come “bravate”, possono avere ripercussioni pesanti – non solo per le casse pubbliche – ma per il tessuto sociale che ruota attorno a luoghi come le palestre scolastiche. Luoghi di sport, di crescita, di aggregazione. Luoghi che, quando vengono violati, lasciano un vuoto ben più profondo di quello fisico.
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