Zohran Mamdani sarà il nuovo sindaco di New York. Democratico, di fede musulmana e attivista

New York sceglie il nuovo sindaco, primo test elettorale della nuova era Trump. I sondaggi assegnano la vittoria al candidato democratico di sinistra Zohran Mamdani, in testa con il 46,1% e un vantaggio di oltre 14 punti sull’ex governatore dem Cuomo e di quasi 30 sul repubblicano Sliwa.
Zohran Mamdani ha 34 anni, è deputato del Queens e membro dei Democratic Socialists of America. È anche il primo musulmano nella storia della città a ricoprire la carica di primo cittadino di New York e uno dei più giovani in assoluto. Figlio dell’accademico ugandese Mahmood Mamdani e della regista indiana Mira Nair, Mamdani incarna la diversità culturale e religiosa della Grande Mela con un chiaro spostamento verso la sinistra progressista.
Nato a Kampala, in Uganda, il 18 ottobre 1991, Zohran Kwame Mamdani è cresciuto in un ambiente intellettuale e multiculturale. La famiglia si è trasferita prima in Sudafrica e poi a New York, dove Mamdani è arrivato all’età di 7 anni. Dopo la laurea in Africana Studies al Bowdoin College, nel Maine, ha lavorato nel sociale come consulente per l’assistenza abitativa, esperienza che ha influenzato profondamente la sua visione politica. Si ispira infatti a figure come Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez e la sua fede musulmana e la sua identità plurale lo hanno reso un simbolo della rappresentanza delle minoranze e della generazione millennial nella politica statunitense.
Più volte ha affermato che “una città giusta è quella in cui anche chi guadagna meno può vivere vicino al luogo di lavoro e spostarsi senza barriere economiche”. È stato infatti impegnato nei movimenti per i diritti degli inquilini e per il trasporto pubblico accessibile, si è distinto come attivista di quartiere nel Queens. Nel 2020 è stato eletto all’Assemblea di Stato di New York, rappresentando il 36° distretto. Da deputato si è fatto conoscere per le sue posizioni radicali su temi come l’housing pubblico, la giustizia sociale e la tassazione delle grandi imprese. Si definisce un rappresentante del popolo contro l’élite finanziaria. Il suo insediamento come sindaco di New York avverrà il 1° gennaio 2026.
New York è una città complicata segnata da profonde disuguaglianze economiche, un mercato immobiliare in crisi e un bilancio municipale sotto pressione. Senza contare che già sono arrivate le prime polemiche: il console di Israele a New York ha espresso presso preoccupazione per l’elezione a sindaco di Mandami perché, essendo di fede musulmana e avendo sostenuto in più occasioni le manifestazioni pro Palestina, sarebbe un chiaro pericolo per la comunità ebraica.