Valdastico Nord, sì grazie. Ma il M5S gioca il jolly: “All’alto vicentino basta una mini bretella”

Puntata che torna a parlare di Valdastico Nord, quella andata in onda questa settimana nell’ormai consueto appuntamento del Senti Chi Parla. Ospiti in studio, il presidente del consiglio regionale e candidato in quota Lega, Roberto Ciambetti, l’ex assessora del comune di Asiago e candidata col M5S, Monica Gios, oltre l’ex sindaco di Montecchio Maggiore e candidato con Uniti per Manildo, Maurizio Scalabrin.
Tra i vari temi affrontati, focus sulle grandi opere e su quel progetto di sviluppo verso nord della A31 che ormai pareva essere stato archiviato: “L’opera è assolutamente necessaria per dare ordine ai flussi di traffico – ha scandito convinto Ciambetti – i tempi sono maturi. Abbiamo una serie di fattori che si sono verificati in questi ultimi anni a dircelo: l’apertura della Pedemontana sta portando del traffico sulla Valsugana che prima non c’era, con una pressione in una zona strategica del Trentino verso la provincia autonoma, spinta a trovare finalmente una soluzione praticabile. E poi il traffico lungo l’autostrada del Brennero, nel tratto Verona – Trento che ormai non ci sta più all’interno delle due corsie: qui non vogliono fare una terza corsia, ma in qualche maniera un po’ di traffico deve essere alleggerito. Altro elemento, la concessione Brescia -Padova. C’è la volontà da parte del governo – e fa parte del nostro programma – di creare una holding autostradale del Veneto per una gestione locale: noi – conclude il presidente – l’abbiamo inserita nel nostro piano territoriale di coordinamento, quindi urbanisticamente è presente anche nei piani regolatori dei comuni del Vicentino”.
Più prudente Scalabrin: “Parlo avendo vissuto situazioni con annosi cantieri che hanno toccato da molto vicino la mia Montecchio – articola il candidato di centrosinistra – c’è un tema di qualità della vita che va considerato, con opere che non possono devastare territorio e vivibilità per decenni. Però dico anche che va fatto un ragionamento senza preconcetti: a partire da soluzioni alternative, ma che arriva nel concreto, a farmi dire che quelle quattro infrastrutture di cui si parla da tanto tempo, vanno ponderate e fatte. Se saremo chiamati a governare, lo valuteremo con responsabilità, analizzando gli aspetti economici quanto quelli sociali. Un minuto dopo aver privilegiato la rotaia, sicuramente più rapida e meno impattante”.
Un no convinto è arrivato invece dall’altopianese portavoce del M5S, certa che molte voci che dal territorio si levano in favore della Valdastico nord, siano solo spinte dalla necessità che questa possa soluzionare problemi di traffico locale che potrebbero, piuttosto, mitigarsi con interventi ben meno onerosi e decisamente più rapidi: “Chi conosce l’alto vicentino e i problemi di traffico che affliggono quelle comunità – insiste Monica Gios – dovrebbe ascoltare il territorio con maggiore attenzione. Porto l’esempio di una piccola lingua d’asfalto che dalla zona industriale di Caltrano, a pochi passi dall’attuale casello autostradale – taglierebbe la campagna alla sinistra orografica del torrente Astico per sbucare in territorio di Cogollo del Cengio. Un bypass che in pochi mesi darebbe respiro ad un intero comprensorio – ha concluso la candidata consegnando l’ipotesi progettuale nelle mani del presidente Ciambetti.
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