Lega primo partito in Veneto, vantaggio molto ampio su Fratelli d’Italia. Il punto

Il Segretario Generale del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Valente, ha introdotto il primo appuntamento con la stampa per analizzare e commentare le elezioni regionali di domenica 23 e di lunedì 24 novembre, che delineeranno quella che sarà la XII Legislatura del Veneto.
Valente ha subito fornito il dato dell’affluenza, “che si attesta al 44.6%, meno 16.5% rispetto alle consultazioni elettorali del 2020”. Il Segretario Generale ha rimandato al “successivo punto stampa, previsto intorno alle 20.45, per un’analisi più approfondita del voto, quando le sezioni scrutinate saranno significative”, ma ha fatto sapere che “al momento, non supererebbero la soglia di sbarramento le coalizioni di Marco Rizzo e di Fabio Bui”. Se questo dato fosse confermato, queste due coalizioni resterebbero fuori dalla nuova Assemblea legislativa.
La professoressa Silvia Crafa ha assicurato che “l’algoritmo realizzato e il software Psephos stanno funzionando bene, forniscono numeri che hanno già permesso di calcolare un primo riparto temporaneo. Questi numeri vengono integrati con il flusso di dati proveniente dal ministero dell’Interno. Tuttavia, in questo momento, con poche sezioni scrutinate, non è possibile esprimere commenti che possano avere un qualche valore pregnante”.
Giovanni Diamanti, presidente e co- fondatore di YouTrend, ha innanzitutto rimarcato “il dato dell’affluenza, che si attesta al 44.6%, estremamente negativo per una regione, come il Veneto, che ha sempre trainato, a livello nazionale, la partecipazione al voto. Il calo è piuttosto omogeneo in tutto il Veneto, ma una flessione maggiore si registra nelle province di Rovigo, di Venezia e di Verona, quindi nel sudovest della regione e lungo la costa. Purtroppo, questo è il peggior dato di sempre sull’affluenza nella storia delle elezioni regionali in Veneto, che si colloca al decimo posto nella classifica nazionale della più bassa affluenza per consultazioni regionali”.
Il presidente di YouTrend ha però sottolineato come “nel 2020, in pieno periodo Covid, l’affluenza era stata particolarmente elevata (61.1%), ‘spinta’ da un forte avvicinamento dei cittadini alle istituzioni in un momento molto difficile per la regione e per l’intero Paese”.
Diamanti ha poi annunciato che “Alberto Stefani è eletto Presidente della Giunta regionale del Veneto con un margine importante: più di 30 punti sul candidato secondo in classifica, Giovanni Manildo. La Lega sarebbe sorprendentemente primo partito, con un vantaggio molto ampio sulla seconda forza, Fratelli d’Italia. Entrerebbe nel prossimo Consiglio regionale Riccardo Szumski, che forse potrebbe non essere il solo della sua lista a varcare la soglia di palazzo Ferro Fini”.
Giovanni Diamanti ha quindi messo in evidenza che “quello registrato sarebbe il secondo miglior risultato di sempre per la coalizione di Centrodestra, dopo l’exploit del 2020, mentre per quella di Centrosinistra si tratterebbe del quarto miglior risultato. Il risultato complessivo ottenuto da tutti gli altri candidati presidente, il 7%, rappresenterebbe quello più basso di sempre”.
Diamanti ha infine fornito una prima fotografia della distribuzione dei voti a livello regionale. “Nei comuni capoluogo – ha detto – Alberto Stefani vincerebbe 52 a 43 percento, con una ‘forbice’ di più 9% su Giovanni Manildo; mentre nei comuni non capoluogo il risultato sarebbe ancora più ampio: 63 a 31 percento. Dato che nei piccoli comuni raggiungerebbe addirittura la ‘forbice’ del più 45%. Queste percentuali esprimono in modo chiaro la forza importante esercitata dalle liste e dai candidati del Centrodestra nei comuni più piccoli, mentre il Centrosinistra risulterebbe più competitivo nei comuni più grandi”.
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