Super Ale raddoppia: secondo oro di fila agli assoluti di taekwondo. Sognando l’azzurro

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La 15enne Alessandra Ilic, per il secondo anno consecutivo campionessa italiana Junior

Il tricolore è (ancora) suo, ma per l’azzurro bisogna (ancora) attendere. La giovanissima Alessandra Ilic, giovane atleta di Arzignano, mette al tappeto tutte le avversarie della sua categoria di peso e si laurea per il secondo anno di fila campionessa italiana. Lei che, purtroppo, per i cavilli burocratici e pur essendo nata e vissuta in Veneto, italiana a tutti gli effetti non lo è, vedendosi così negata la possibilità della convocazione in Nazionale. Nonostante abbia ribadito sul “ring” di confermarsi giovane regina nel taekwondo. Un pizzico di pungente rammarico che non mette, in ogni caso, in secondo piano la gioia sua e del club vicentino Accademia Veneta Taekwondo Team 2000 che portano in trionfo la campioncina di casa, “coccolata” dal maestro Roberto Gattazzo che da anni la segue.

“Ale” Ilic ha affrontato e battuto le avversarie sul tappeto di gara allestito a Riccione, sede dei campionati assoluti cadetti e junior riservati ai talenti emergenti in cintura nera. Dopo aver passato agevolmente i turni preliminari, l’atleta vicentina ha affrontato la storica rivale Simona Ascolese (Campania), vincendo in rimonta per 7-5 al termine di un confronto serrato e ricco di colpi di scena, conquistando così l’oro più brillante della sua fin qui tenera carriera. In rappresentanza del Veneto, poi,che grazie a lei ha potuto arricchire il proprio medagliere nell’evento clou tricolore. Il tutto dopo un problema fisico recente che rischiava di escluderla dalla competizione, a cui non si è presentata infatti al top della forma.

“Famiglia d’arte” quando si parla di taekwondo e si porta il cognome Ilic: anche il fratello minore Marco, infatti, seguendo le orme della lanciatissima sorella, si sta distinguendo nelle competizioni riservate ai baby. Per Alessandra, invece, prosegue il cammino in salita per raggiungere i massimi livelli in attesa di cimentarsi nelle competizioni internazionali una volta sferrato un calcio volante alla burocrazia.