Calcio Arzignano, mister Colombo si dimette: “Giusto così. Non ho raggiunto l’obiettivo”

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Ha condotto la barca gialloceleste fino all’ultimo, fin quando non è affondata in serie D, al termine dei playout. Alberto Colombo, il tecnico ex Vicenza nel 2017 e tornato proprio nel Vicentino per tentare di salvare la matricola Arzignano Valchiampo nel calcio dei “Pro” di serie C, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico all’indomani dello 0-0 con l’Imolese (andata 1-2 nel doppio spareggio) che ha condannato il club dell’Ovest Vicentino al passo indietro, dopo il balzo in avanti di un anno fa.

L’onestà intellettuale dell’uomo e la correttezza del professionista sono state espresse a chiare lettere in un’intervista rilasciata oggi alle pagine sportive del Giornale di Vicenza, ufficializzando una decisione già nell’aria nel dopo partita e che fa parte delle dinamiche del calcio professionistico. Il patron della società Lino Chilese e il mister brianzolo si stringeranno la mano augurandosi reciprocamente buona fortuna.

“Davanti a certe situazioni è un atto di giustizia – ha dichiarato l’allenatore -. Non è giusto rimanere se non si raggiungono risultati ed obiettivi”. Da allenatore Colombo ha dovuto ingurgitare la prima retrocessione sul campo della sua carriera in panchina, iniziata alla Pro Patria dopo quella da calciatore professionista. Un’amarezza che arriva proprio nell’anno più difficile per il calcio italiano, in una stagione sui generis interrotta per oltre tre mesi e mezzo. Con l’ordine categorico di tornare in campo dopo un lungo break per giocarsi in due partite ravvicinate l’intera annata. E anche il futuro sportivo di un club.

E’ andata male all’Arzignano Valchiampo, è andata di lusso all’Imolese. A fare la differenza uno sfortunato autogol all’andata a Verona, nell’esilio forzato casalingo si fa pare dire con ospitalità della Virtus Vecomp. Una sconfitta di misura con un gol segnato al 90′ minuto che ha mantenuto viva la speranza, almeno fino al maledetto minuto 35 del primo tempo del match di ritorno con il portiere avversario Rossi a distendersi a terra sulla sua sinistra per respingere il rigore di Rocco calciato poi  non così male.

Non ha mai smesso di ripeterlo il tecnico lombardo. Tra le recriminazioni dal campo non esiste alcuna critica o polemica nei confronti dei suoi calciatori. “Sono orgoglioso di questi ragazzi”, messaggio risuonato nella difficile conferenza stampa in videoconferenza dopo la retrocessione e ribadito nell’intervista odierna. Il rammarico, semmai, risiede nella scorpacciata di gol mancati nell’arco dei 180 minuti dello spareggio con i bolognesi. Assurdo contare una sola rete all’attivo, troppi gli sprechi che una portato al verdetto impietoso.

“Lascio un club di spessore e dei dirigenti rari da trovare, che hanno rincuorato la squadra con le lacrime agli occhi”. Questo il congedo da gran signore che, se non ha saputo lasciar di sè il miglior ricordo sperato sul piano sportivo, ha conquistato la piazza su quello umano per la compostezza e l’intelligenza.