Dal bullismo alla tentata rapina tra coetanei con calci e pugni. Nei guai cinque minorenni

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Uno scorcio del parco in viale dello Sport, spesso meta e ritrovo di compagnie di giovani

A distanza di oltre due mesi sono emersi nomi e cognomi dei (presunti) aggressori, indicati in grassetto nel fascicolo d’indagine inviato alla Procura dei Minori e allegato alle denunce per tentata rapina e lesioni personali aggravate, ai danni di un ragazzo della vallata del Chiampo. Avrebbero tutti dai 13 ai 17 anni.

Il tutto per pochi euro, per derubarlo del denaro che il minorenne teneva in tasca mentre lo scorso 8 settembre si trovava al Parco dello Sport di Arzignano, per poi venire avvicinato da una compagnia di “bulletti” della zona con fare minaccioso.

Un episodio che a fine estate sollevò sdegno diffuso anche via social, dopo la denuncia anche mediatica di un genitore dell’adolescente preso di mira dal branco, finito in pronto soccorso per curare le contusioni subite. Calci e pugni a ripetizione, con aggressione rabbiosa intrapresa da parte di un elemento particolarmente violento – un giovanissimo residente proprio ad Arzignano, al pari degli altri quattro nominativi  – e la partecipazione di altri componenti de gruppo di amici, alcuni cittadini italiani (2) e altri stranieri nati in Italia (tre), come ha reso noto il Comune in queste ore.

Tutti coloro che hanno partecipato dell’aggressione avvenuta quel mercoledì di settembre 2021 sono stati denunciati o segnalati in un paio di casi alla Procura del Tribunale dei Minori di Venezia, competente in questi casi in ragione della giovane età. Proprio in quanto minorenni, vittima del pestaggio e aggressori rimangono sotto tutela di riservatezza per quanto concerne i loro dati sensibili. “Nessun atto di bullismo sarà tollerato – questo il commento a margine di sindaco e vicesindaco di Arzignano, Alessia Bevilacqua ed Enrico Marcigaglia – . Non abbiate paura, informate i genitori. La Polizia Locale ha le capacità per sapere come e dove individuare i bulletti del quartiere”.

Chi ha sferrato in prima persona dei colpi diretti al ragazzo indifeso dovrà rispondere in futuro dei reati imputati, se il fatto di cronaca sfocerà come è probabile in una processo a carico degli adolescenti imputabili (dai 14 anni in su). Ma anche chi ha assistito, senza intervenire in alcun modo di fronte alla scena, avrebbe delle responsabilità di cui rispondere e incorrerà in provvedimenti al vaglio dei giudici. Tutto ciò in seguito al lavoro degli agenti incaricati di investigare, sulla base delle testimonianze raccolte e delle indagini portate in campo con decisione dal comando di polizia locale Ovest Vicentino.