E’ quasi un film: la “Taekwondo kid” vicentina è d’argento nella Serbia delle origini. Su una gamba sola

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La giovanissima atleta di Arzignano (15 anni) sul secondo gradino del podio in Serbia

Chi non ricorda la scena topica del film “Karate Kid” (primo capitolo) con il campioncino “Daniel San Lorusso” su una gamba sola in procinto di sferrare sul tatami un colpo da ko nonostante un serio infortunio? Ecco, il grande mappamondo delle arti marziali, pur se in discipline diverse, a 35 anni di distanza dalla pellicola ne offre una riedizione dal vivo che solo per un soffio non si è ripetuta: qui si parla di realtà, non di finzione cinematografica e per Alessandra Ilic, la giovane ragazza prodigio del taekwondo di Arzignano, l’epic win è stato “solo” sfiorato. La combattiva 15enne con la cintura nera è tornata dalla Serbia, terra di origine dei genitori, con una scintillante medaglia d’argento alla sua prima partecipazione ad un torneo internazionale Junior, disputato lo scorso week end a Belgrado. Sognando Tokyo 2020, magari in Azzurro.

La giovanissima atleta vicentina, in attesa di divenire convocata a tutti gli effetti – e si spera prima della maggiore età -, ha intanto simbolicamente “chiuso il cerchio” con il destino al Serbia Open. Questo in vista della richiesta di acquisire la davvero agognata cittadinanza italiana, mettendosi in mostra proprio nello stato dove sono nati i genitori, poi trasferiti in Veneto dove è nata a marzo del 2004. Ad Arzignano, città in cui vive e si allena, oltre a frequentare le scuole superiori.

Impresa sfiorata? A dirla tutta, la pluricampionessa italiana junior questa fantomatica impresa da “Libro Cuore” l’ha centrata in pieno, ben al di là del piazzamento sul 2° gradino del podio in una kermesse di alto livello. Un evento prologo ldele Olimpiadi di Tokyo 2020. Alessandra, infatti, ha disputato la finalissima del torneo – contro un’atleta della Polonia – scendendo stoicamente “in campo” nonostante la possibile frattura a un piede (caviglia gonfia) rimediata nella semifinale vinta poco prima. Contro il parere medico, in questi casi non vincolante. Nonostante il grave infortunio all’arto la 15enne arzignanese ha annientato la rivale di fronte e poi nello sforzo (extra) di finale ha tenuto testa all’avversaria – tra l’altro pilastro della nazionale femminile polacca -, capitolando stremata solo all’ultimo assalto. Da combattente nata, e dal cuore grande.


Una caviglia dolorante, rimediata nello scontro di semifinale – vinto su una portacolori ad oggi connazionale serba della baby di Arzignano – non ha fermato la debordante voglia di imporsi della giovane Ilic. Ragazzina che da anni ormai domina la scena italiana a livello giovanile, ora impegnata nella sua prima stagione da “junior”. Oltre al valore intrinseco prettamente sportivo dell’atleta, il tecnico vicentino Roberto Gattazzo e tutto il team Accademia Veneta Taekwondo 2000 Vicenza si coccolano la forza d’animo di una teenager, studentessa di ragioneriadeterminata e capace di nascondere il dolore fisico pur di arrivare fino in fondo. E inserire un preziosissimo gettone d’esperienza oltre confini nel salvadanaio internazionale indispensabile per una ragazza d’avvenire assicurato.

“La verità è che questa finale poteva non disputarsi per lei – spiega l’allenatore -, visto il serio infortunio. Il medico intervenuto per la sua caviglia, non sapendo che Ale conosce la lingua serba, si era rivolto all’assistente consigliando di non farla proseguire. Ma la misura di Alessandra sta qui, nella sua voglia di regalarsi alla sua “prima ufficiale” un’esperienza da ricordare. Tutto faceva pensare ad un abbandono, ma nonostante tutto si rialza, soffre, combatte e all’avversaria non concede nemmeno un punto, solo un’ammonizione per la caduta vincendo contro un’atleta estremamente più navigata. Alla fine in lei – conclude Gattazzo – è più la recriminazione di aver disputato una finale con una condizione fisica al limite, ma sicuramente la tempra non le manca e ancora una volta l’ha dimostrato”.