Tentarono rapina in villa: dopo i tre della banda, preso anche il basista

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La questura di Vicenza

E’ finito in manette anche il basista della tentata rapina nella villa di un imprenditore di Lonigo, nel gennaio di quest’anno. La polizia di Stato di Milano e di Vicenza, coordinata dalla Procura della Repubblica berica, ha raggiunto infatti un nuovo risultato per quel che riguarda le indagini sulla banda specializzata in furti e rapine in abitazione, dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari.

Destinatario, il foggiano Pasquale Pecorella che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, in occasione di quel tentativo di rapina, il 27 gennaio, avrebbe svolto compiti di “basista”. I gravi indizi di colpevolezza a suo carico sono emersi grazie ad una serie di intercettazioni delle conversazioni avvenute a bordo dell’auto in uso ai suoi complici.

Pecorella aveva infatti segnalato agli altri componenti della banda – Branko Markovic, Amir Porcic e Shkelzen Kastrati, rispettivamente cittadini sloveno, bosniaco e  kosovaro – l’obiettivo della possibile rapina: la villa dell’imprenditore operante nel settore delle pelli. Pecorella era sicuro infatti che nella villa di Lonigo sarebbe stato possibile recuperare un ingente bottino. Per questo aveva riferito ai tre parecchi particolari sulle abitudini della vittima e dei familiari, sulla presenza di telecamere e dell’allarme in casa, sulle auto di proprietà dei figli e sugli itinerari precorsi dall’imprenditore al ritorno dall’azienda.

Pecorella si era anche offerto per il supporto logistico al colpo, accompagnando gli esecutori materiali della rapina presso un hotel senza registrazione dei documenti identificativi e delle generalità, consentendo così loro di muoversi in completo anonimato. La sera del colpo, il 27 gennaio scorso, però, l’intervento tempestivo degli agenti della Squadra Mobile di Milano insieme ai colleghi di Vicenza, aveva permesso di arrestare i tre stranieri, tutt’ora in carcere.

Nella tarda serata di quel giorno, infatti,  Markovic, Porcic e Kastrati si erano diretti verso la villa e, sfruttando il favore dell’oscurità e dell’area impervia, avevano tentato di accedere al perimetro esterno dell’abitazione. L’intervento degli agenti appostati intorno alla villa aveva però consentito di bloccare, in un primo momento, uno dei malviventi, mentre altri due rapinatori avevano cercato di dileguarsi tra i campi incolti della zona. Le ricerche immediate avevano tuttavia consentito agli investigatori di fermarli mentre, a bordo di un’auto in uso ad un connazionale, erano in procinto di allontanarsi definitivamente lungo la strada provinciale che conduce verso Verona.