Sequestrati di 2 kg di cocaina tra Ovest e Alto Vicentino. Giro d’affari da 300 mila euro

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Quattro arresti, tra cui una giovane parrucchiera di Breganze, ma la Guardia di finanza di Vicenza sembra aver ha scoperchiato un giro di cocaina che coinvolgerà probabilmente decine di persone tra canali intermedi e clienti affezionati. Una rete di spaccio di “polvere bianca” sulla direttrice Montecchio Maggiore-Schio, coinvolgendo quindi sia l’Ovest che l’Altovicentino. L’operazione “Tak Tak” delle Fiamme Gialle beriche è stata illustrata nei dettaglia dalla compagnia di Vicenza, che da tempo seguiva i movimenti di un 25enne di origini campane, di fatto domiciliato in casa della compagna convivente.

A finire in carcere dopo l’arresto in flagranza di reato portati a termine nel corso del week end sono due giovani uomini di nazionalità albanese, Arian Hoxha e Ilir Mezja, di 29 e 35 anni, e gli italiani Federico Mayer, originario di Napoli, 25 anni, e Giada Boni, breganzese di 20 anni, dipendente di un salone.

Sequestrati nel corso dell’operazione complessivamente poco più di 2 chili di cocaina, altre sostanze stupefacenti “leggere” e oltre 34 mila euro in contanti, ritenuti provento degli affari illeciti interrotti dal blitz delle Fiamme Gialle vicentine. Valore complessivo della merce proibita acquisita e destinata alla distruzione stimato in circa 250 mila euro. Ma il giro d’affari potrebbe in realtà essere di più ampia portata, conteggiando la droga già venduta prima dell’intervento dei finanzieri.

Solo uno dei due uomini albanesi è risultato in regola con i permessi di soggiorno, entrambi senza dimora dichiarata in Veneto ma in realtà già da qualche tempo “sotto osservazione” in territorio vicentino. A far scattare le manette nei loro confronti un incontro avvenuto nei giorni scorso con Mayer, tenuto sotto controllo da tempo, quando è salito a bordo di un’Audi A3 (già segnalata agli inquirenti per altri episodi di spaccio conclamati) dove ad attenderlo c’erano i due presunti “soci in affari”, chiaramente illeciti. I finanzieri sono intervenuti proprio durante lo scambio di borse all’interno dell’abitacolo, nei pressi di un ipermercato, sequestrando circa 1,4 chili di cocaina e oltre 34 mila euro in denaro contante di piccolo taglio, tipici proventi dell’attività di spaccio. Anche l’automobile è stata “allegata” tra le prove indiziarie.

A questo punto, emersa la portata ingente della rete di spaccio, le Fiamme Gialle hanno predisposto un immediato piano di perquisizioni domiciliari negli alloggi occupati dai tre e in luoghi a loro collegati. Tra queste anche due donne legate da rapporti affettivi, la 20enne di Breganze e una cittadina rumena (I.M.M., 32enne di Schio indagata perché trovata in possesso di un taser), risultate coinvolte in diversa misura nella vicenda. Una struttura alberghiera proprio a Schio – in via Sella – faceva da “base” per le attività illecite di uno degli stranieri coinvolti, mentre nell’appartamento della 20enne sarebbe emersa la seconda “stecca” di cocaina.

Il supporto delle unità cinofile con i segugi antidroga “detective” Zack e Ray hanno permesso di rinvenire altri 623 grammi di cocaina e una quantità modesta di marijuana, meno remunerativa e quindi a quanto pare non rientrante nei traffici degli indagati. Un ulteriore “tesoro” potrebbe nascondersi all’interno dei 14 smartphone sequestrati nell’operazione, da cui potrebbero emergere nomi e “piste” da fiutare, per restare sul tema portante della notizia di cronaca.