Una serata del Cai in memoria di Nicolò, vittima della Marmolada. Sul palco anche la band in cui suonava

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Nicolò in montagna alcuni mesi prima della disgrazia

Nicolò Zavatta, giovane alpinista vicentino morto tragicamente 15 mesi per il distacco di un seracco dal ghiacciaio sulla Marmolada, non va dimenticato. Così come la passione genuina per le vette che lo aveva spinto così “in alto”, per quanto gli sia costata la vita in quella terribile domenica 3 luglio del 2022 sulle Alpi, travolto insieme ad altri vicentini da una valanga di sassi e ghiaccio.

Il ragazzo di Ponte di Mossano nel Bassovicentino, non era “solo” uno studente universitario a Padova con un futuro tutto da scoprire davanti, ma era anche un valente musicista a soli 22 anni e in genere un cultore dell’arte: faceva inoltre parte del gruppo del Cai – il Club Alpino Italiano – di Montecchio Maggiore. Da giovanissimo era stato anche ciclista.

Sono proprio i soci della sezione castellana a volerlo ricordare questo giovedì sera con lo stesso affetto, dedicandogli in omaggio una serata di approfondimento sui temi a lui cari della montagna, abbinandoli alla musica e alla convivialità. Grazie all’ospitalità del cinema di San Pietro di Montecchio, nella frazione si potrà quindi ricordare Nicolò in modo originale e profondo, ma senza scordare il divertimento e ciò che fa bene all’animo delle “persone belle” come era il giovane vicentino: la musica, il teatro, l’arte in genere, e lo stare insieme.

La serata – si parte alle 21, ingresso libero – è stata intitolata “Lungo la strada dei sogni. Una band, una storia e due libri di montagna“, si terrà giovedì dalle 21 al cinema San Pietro di Montecchio Maggiore. Si racconteranno dal palco storie di uomini e donne speciali a loro modo con sullo sfondo i monti e imprese audaci, alla scoperta del “mito” dell’Everest, con attori, musicisti, alpinisti e giornalisti ad alternarsi. Tra gli strumentisti che suoneranno in memoria delle vittime della Marmolada ci saranno gli amici di Nicolò Zavatta, vale a dire la band “Mendicanti di luce” di cui il ragazzo di cui il giovane Mossano era un componente.