Polemica per la felpa a sfondo razziale esibita in seduta comunale. Botta e risposta tra consiglieri

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Il consigliere Daniele Beschin con la felpa oggetto delle polemiche

Il consiglio comunale di Arzignano del 21 dicembre scorso ha lasciato una lunga scia di polemiche non per i temi in discussione ma per l’abbigliamento indossato da un partecipante. In quell’occasione uno dei consiglieri, Daniele Beschin, esibiva una felpa con una scritta che inneggia all’odio razziale. Successivamente i consiglieri di opposizione Nicolò Sterle, Pietro Magnabosco, Mattia Pieropan, Anna Sartori, Alessia Pasetto hanno deciso di inviare una lettera al Presidente del consiglio comunale Maddalena Zorzin per invitarla a prendere atto del grave gesto.

Secondo i consiglieri guidati da Nicolò Sterle, il capo in questione, riportava una croce celtica stilizzata oltre alle lettere WPWW che hanno un significato inequivocabile, “White Power World Wide” (Potere bianco in tutto il mondo), motto riconducibile ad organizzazioni inneggianti al suprematismo bianco e alla discriminazione razziale.

Abbiamo chiesto formalmente al Presidente -dichiarano i consiglieri in opposizione- di vigilare con maggiore attenzione che tali episodi non si verifichino in alcuna maniera, di censurare questo tipo di condotta, inammissibile in generale e ancor più in un luogo istituzionale, di valutare se tale condotta possa costituire propaganda di discriminazione razziale, etnica o religiosa e infine di porre il tutto all’attenzione della prossima Conferenza dei Capogruppo dove auspichiamo il Consigliere interessato abbia la decenza di scusarsi”.

Di seguito alcuni punti della lettera inviata a Maddalena Zorzin. “Le leggi, la forma istituzionale ed il buon senso pretendono che i partecipanti all’Assemblea Comunale non manifestino in alcuna maniera, tanto meno con il vestiario, segni che possano richiamare alla violenza, al razzismo o alla discriminazione.
Alla luce di questo siamo a farle formalmente presente che nella seduta soprariportata
un Consigliere indossava una felpa di colore nero riportante una apparente stilizzazione di una croce celtica e una scritta a noi ignota, WPWW. Da verifiche da noi condotte (fonte tradotta dalla lingua inglese: “Dictionary of Antisemitism from the earlieste times to the present” di Robert Michael e Philip Rosen”) tale acronimo (White Power World Wide) è riconducibile ad organizzazioni inneggianti al suprematismo, all’orgoglio bianco e conseguentemente al razzismo e alla discriminazione razziale”.

“Tutto ciò esposto, siamo ad appellarci a Lei affinchè vigili, visti i Suoi compiti e i
Suoi doveri, con maggiore attenzione sull’ intera condotta dei Consiglieri e nel caso
che ciò debba disgraziatamente ripetersi La invitiamo a censurare duramente questa
condotta, latrice di idee che dovrebbero suscitare disgusto e repulsione in chi, come noi, serve le democratiche e libere istituzioni. Infine riteniamo sia doveroso che tale questione venga affrontata nel corso della prossima Conferenza dei Capigruppo, ove auspichiamo che il collega in questione presenti le proprie scuse, e siamo inoltre a chiederLe –concludono i consiglieri– se a Suo giudizio tale condotta possa costituire propaganda di discriminazione razziale, etnica o religiosa”.

Risponde alla polemica proprio colui che, a detta dei colleghi, l’ha accesa. Daniele Beschin non solo si dice estraneo ai fatti ma si sente continuamente attaccato e risponde così: “Francamente mi sono stancato di questi continui attacchi a cui sono soggetto fin dal primo giorno in cui mi sono presentato alle elezioni. Fortunati loro che hanno il tempo per analizzare e tradurre a piacimento anche quello che una persona indossa. Questa gente è ridicola e vive la propria vita in una perenne caccia alle streghe. La prossima volta chiederò al consigliere Sterle o al consigliere Pieropan se l’abito che indosso è di loro gradimento o se in qualche modo può essere riconducibile a qualche divisa fascista o è nazista. Fortunati loro che hanno tempo da perdere nell’analizzare e nel tradurre in maniera fantasiosa a proprio piacimento la felpa di un consigliere, in un momento in cui io preferisco analizzare e studiare forme d’aiuto per le nostre aziende, per i nostri commercianti, strozzati da una crisi strutturale ed economica senza precedenti”.