Proroga di altri due anni per la discarica dei fanghi conciari. Concessione rinnovata

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Più due. Sono gli anni di rinnovo accordati dal Consiglio comunale di Arzignano alla discarica che tratta i cosiddetti “rifiuti speciali non pericolosi” delle concerie della zona, con scadenza della concessione in atto che slitta così dal 31 dicembre del 2022 alla stessa data del 2024. Firmatari del nuovo accordo di prolungamento l’ente locale e il consorzio di gestione delle risorse idriche e depurazione “Acque del Chiampo“, di cui lo stesso comune è principale azionista.

Si tratta di una delle grandi vasche che raccolgono i fanghi reflui, scarti in formato liquido della lavorazione delle pelli grezze delle numerose aziende che fanno capo al bacino dell’Ovest della provincia berica. Scelta quasi obbligata quella del rinnovo, visto il bando di gara da 530 milioni senza candidati per la costruzione da zero di un nuovo impianto.

Nel nuovo accordo, quindi, rientra giocoforza il via libera all’ampliamento dell’attuale contenitore, che aumenterà di dimensioni in maniera consistente: un +40% in termini percentuali rispetto l’invaso attuale, che tradotto in metri cubi significa circa 150 mila in più disponibili per lo stoccaggio. Manca solo la ratifica ufficiale, vale a dire il nero su bianco, e il distretto della concia potrà quindi risolvere anche se temporaneamente un serio problema sui fanghi industriali che si presentava all’orizzonte alla luce dei bandi di gara recenti andati deserti. E delle polemiche e punti di vista divergenti affidati ai comunicati stampa.

Al Comune che ospita l’impianto attuale, come “contropartita” andranno in tutto 3 milioni e 352 mila euro, suddivisi in quattro tranche successive. Un “cerotto” che per un paio d’anni in più, intanto, consentirà di calmare le acque, magari renderle meno torbide, e riallacciare contatti e proposte funzionali alle necessità del distretto conciario dell’Ovest Vicentino, la “capitale” a livello nazionale e polo industriale di vertice a livello europeo nel settore della lavorazione pelli. Con un giro d’affari di 3 miliardi di euro annui per fatturato, oltre 400 aziende presenti e quasi 10 mila addetti.

La delibera del Consiglio Comunale dei giorni scorsi ha sancito di fatto un prolungamento dell’utilizzo della discarica speciale, che sarà ricoperta secondo il progetto redatto dagli ingegneri di Acque del Chiampo. Previo il passaggio per il “Via”, la valutazione di impatto ambientale in mano alla Regione Veneto, con responso atteso a stretto giro di posta si sarebbe detto un tempo. Contrarie alle scelte recenti le opposizioni dell’assemblea degli eletti arzignanesi, coerentemente con le istanze portate avanti negli ultimi mesi e una decisa disapprovazione delle scelte effettuate in tema di tutela ambientale del territorio, ormai da una decina d’anni. Si schierano contro anche vari comitati e associazioni di tutela dell’ambienta e della salute per l’uomo, tra cui Legambiente e Mamme No Pfas, che chiedono soluzioni alternative.