Gli ibis eremita in volo sui cieli del vicentino. Quest’anno niente atterraggio all’aeroporto di Thiene

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La prima tappa sulle Alpi

Hanno volato ieri anche sui cieli del vicentino, dopo essere partiti dall’Alto Adige, e ora si stanno rifocillando all’Avioclub di Montagnana, in provincia di Padova. La terza tappa della migrazione di quest’anno degli Ibis Eremita, la quindicesima a guida umana per facilitare il ripopolamento di una specie in via di estinzione, si è conclusa ieri felicemente, anche se all’appello mancano alcuni Ibis e gli operatori del progetto europeo hanno chiesto aiuto anche ai cittadini per rintracciarli.

Negli anni scorsi lo stormo, con gli ultraleggeri a motore ad accompagnare la migrazione,  faceva tappa all’aeroporto di Thiene, quest’anno l’arrivo dei 19 Ibis sani e salvi è invece avvenuto a Montagnana. Dopo aver percorso l’alta valle dell’Astico, hanno sorvolato Schio, Monte di Malo, Cornedo, Trissino, Arzignano, Montorso, Zermeghedo e Montebello Vicentino per poi atterrare all’aviosuperficie di Ca’ Quinta a Sarego. Da qui poi il trasfetimento all’Avioclub di Montagnana.
25 gli Ibis Eremita che dovevano partire per questa terza tappa, ma ieri, sfortunatamente, sette esemplari non hanno voluto alzarsi il volo e sono stati quindi trasportati in auto fino a Sarego, accompagnati dalla madre adottiva Lisa.

A realizzare la migrazione sono anche quest’anno i ricercatori del progetto europeo “Life Northern Bald Ibis” e i colleghi austriaci del Waldrappteam, un’organizzazione no profit che si occupa della loro tutela. In passato l’Ibis Eremita era piuttosto diffuso lungo le aree rocciose e le scogliere dell’Europa meridionale, Medio Oriente e Nordafrica. Poi, dai primi del ‘900, a causa del bracconaggio ma anche dell’utilizzo di prodotti chimici in agricoltura e dell’antropizzazione, gli esemplari si sono drasticamente ridotti e la specie sta rischiando l’estinzione. Questo ha originato il progetto europeo per il ripopolamento che prevede anche l’aiuto nella migrazione per lo svernamento in Italia.

La partenza di tutti e 29 gli Ibis Eremita della migrazione 2022 è avvenuta il 16 agosto: 800 chilometri da Seekirchen am Wallersee fino all’Oasi Wwf della Laguna di Orbetello, in Toscana. La prima tappa li aveva portati a Gerlos, nel Tirolo austriaco: 162 chilometri per 3 ore e 17 minuti di volo. Una tappa da record per i due piloti (il project manager Johannes Fritz e il pilota professionale Walter Holzmüller) con le due madri adottive Helena Wehner e Lisa Kern. “Per la prima volta – aveva spiegato Johannes Fritz – è stato possibile effettuare un volo così lungo all’inizio della migrazione”.
Qui lo stormo era rimasto per una settimana in attesa di condizioni meteorologiche favorevoli. Il 24 agosto gli uccelli avevano ripreso la rotta per la seconda tappa, che attraverso il Passo di Vizze (2246 metri e al confine tra Austria e Italia, l’ostacolo più alto del viaggio) doveva  farli arrivare in Italia e quindi – via Bolzano e Lago di Caldonazzo – a San Zenone degli Ezzelini (Treviso).
La pattuglia era partita al completo, ma sei Ibis Eremita sono però ritornati indietro al campeggio di Gerlos, insieme con uno dei due velivoli, mentre gli altri 23 esemplari si sono dovuti fermare prima, a Collepietra (Bolzano)
: una tappa di soli 95 chilometri sopra le Alpi, in 2 ore e 45 minuti. Qui la sosta, in attesa di essere raggiunti dal resto della “comitiva” in auto.

Due giorni fa, il 25 agosto, l’organizzazione aveva poi annunciato la scomparsa di quattro esemplari: gli uccelli non avevano passato la notte precedente nella loro voliera ma su alberi e tetti delle case circostanti. La maggior parte era poi tornata dalle madri adottive la mattina successiva, ma all’appello mancavano quattro esemplari. Essendo tutti tracciati, si era riusciti a risalire alla posizione di tre di loro, vicino al campo di Collepietra, mentre della quarta si erano perse le tracce nella Zillertal, nel Tirolo austriaco.
Ieri alle 9 la ripresa del volo da Collepietra, con un nuovo percorso: rinunciato alla tappa a San Zenone degli Ezzelini, il transito è avvenuto sopra il Lago di Calodonazzo e quindi via attraverso il vicentino. La destinazione finale doveva essere l’aeroporto vicino a Lugo di Romagna, ma la tappa si è conclusa in anticipo a Sarego, da qui poi sono stati trasferiti a Montagnana.

Includendo i 29 individui di quest’anno, ci sono un totale di 280 giovani Ibis Eremita che sono stati condotti nel luogo di svernamento in Toscana e lì rilasciati nell’ambito di 15 migrazioni. Attualmente si conta una popolazione di circa 200 uccelli e da molti anni questi animali selvatici si riproducono già autonomamente in tre aree di riproduzione, dove nella primavera del 2022 sono nati un totale di 40 giovani uccelli. I 29 ora in migrazione, allevati dai genitori adottivi, saranno integrati nella popolazione selvatica dopo il loro rilascio e potranno contribuire ad aumentare ancora di più le dimensioni della popolazione.
La migrazione guidata dall’uomo del 2022 è una di sei pianificate nell’ambito di un progetto europeo LIFE avviato quest’anno. Nel corso di sette anni, dieci partner provenienti da Austria, Germania, Italia e Svizzera, sotto la direzione dello zoo di Schönbrunn, intendono creare altre quattro colonie riproduttive e una popolazione europea indipendente di Ibis Eremita. Questo carismatico uccello migratore, in grave pericolo di estinzione, tornerà così a far parte permanente della fauna nativa europea, 400 anni dopo la sua estinzione.
La migrazione può essere seguita sulla pagina Facebook Bentornato Ibis.