Gemellaggio “interno” dall’Alto (piano) al Basso (vicentino): Roana e Nanto siglano il patto

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Una comunità dell’Altopiano dei Sette Comuni e una del Bassovicentino, praticamente agli antipodi della provincia berica, si sono “imparentate”. Niente parenti acquisiti né fusioni tra Comuni, si parla in questo caso di gemellaggio con la particolarità che non si tratta di legami ratificati tra comunità di Stati (tra loro) stranieri, ma di un patto di fratellanza tra due enti locali di una stessa regione e perfino provincia: Roana e Nanto. Un legame prima di tutto con radici storiche verificate, costruito in tempi di guerra oltre un secolo fa, e che potrebbe trovare il suo simbolo nella carriola di legno che percorse almeno un centinaio di chilometri nel 1916 nell’esodo degli altopianesi “della Conca” verso la pianura.

A sancirlo sono stati nei giorni scorsi i rispettivi consigli comunali, a metterlo in pratica le delegazioni delle due piccole – almeno per popolazione residente – realtà vicentine che si sono incontrate per dare il via a una serie di iniziative. Ad occuparsene nei dettagli sarà un apposito Comitato intercomunale per il gemellaggio.

I roanesi sono  4.250 sparsi tra il capoluogo di Comune e le frazioni (Mezzaselva, Treschè Conca, Cesuna, Camporovere e Canove) e vivono a quota mille metri, i nantesi circa 3.100 e anche qui si contano le località Ponte e Bosco di Nanto, in pianura che più “piatta” non si può, a quota 20 metri sul livello del mare. Ecco serviti i punti che con un gioco di parole si possono definire come “in comune tra i due Comuni“, quindi: dalla vicentinità condivisa alla presenza del Municipio con sede in una delle frazioni del paese. Passando poi a qualche estremo opposto a quelli che li differenziano come l’altitudine. La “prima pietra” fondante, rimane comunque la storia, con la Grande Guerra a far incontrare i due popoli: uno in fuga composto da persone che oggi sarebbero definite come profughi, l’altro da chi li accolse come fossero fratelli, ragion d’essere del gemellaggio odierno.

Già da tempo era nata l’idea di avvicinare le due comunità e accorciare i circa 80 chilometri – e un’oretta e un quarto di percorrenza su strada almeno – che li divide. Che da adesso in poi si concretizzerà in manifestazioni popolari, eventi culturali e incontri di più generi che le comunità si apprestano a mettere in calendario. Con il consiglio comunale “doppio” del 26 gennaio 2023 è stata intanto approvata la delibera avente ad oggetto l’approvazione patto di amicizia e gemellaggio fra i Comuni di Roana e Nanto. Un’amicizia suggellata da oltre un secolo di storia, illustrata nelle premesse e da fatti dolorosi che risalgono al periodo della Grande Guerra. I primi contatti tra le comunità risalgono al 1916, dall’evacuazione degli abitanti di Treschè Conca che a Bosco di Nanto in particolare  trovarono rifugio per tre anni, prima di rientrare (non tutti, alcuni scelsero di stabilirsi a Nanto e dintorni) nelle proprie case.

A partire da questa vicenda storica legata al conflitto bellico, il filo invisibile tra Altopiano e Bassovicentino è stato permeato dal senso di solidarietà tra le due popolazioni locali, senza dimenticare che “grazie” a questi eventi si formarono anche delle famiglie oltre che duraturi legami di amicizia, come testimoniano ad esempio i cognomi tipici altopianesi portati dagli antenati emigrati nel Bassovicentino. I due Gruppi Alpini di Treschè Conca e Nanto sono stati i “pionieri”, stringendo un gemellaggio nel 2016 con la pubblicazione di volume storico che ha avuto il patrocinio formale e la collaborazione delle amministrazioni comunali. Poi è entrata in scena la mitica carriola di, con il pellegrinaggio a ritroso compiuto a fine luglio 2021, grazia a un gruppo di rievocatori storici, capitanati dall’alpino Mariano Carollo. Una delegazione partita di Nanto ha riportato una carriola – originale – colma di cimeli a Treschè Conca, percorrendo a piedi l’intero percorso utilizzato dai profughi 105 anni prima.

Partenza con la bandiera tricolore da Nanto

Il patto di gemellaggio fra Roana e Nanto – si legge nella nota congiunta diffusa a margine delle firme sul protocollo – intende favorire il senso di amicizia e collaborazione fra le rispettive comunità, promuovere iniziative di scambio e collaborazione su ogni aspetto della vita sociale e culturale dei due Comuni, sostenere lo scambio di esperienze anche tramite
l’organizzazione di feste, manifestazioni, attività culturali e ricreative, organizzare scambi fra le istituzioni scolastiche e le realtà associative, favorire scambi di natura turistico-culturale ed economico-professionale“.