Lunedì l’addio a Stefano Gheller, lucido e deciso simbolo vicentino del “fine vita”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Stefano Gheller al centro durante una manifestazione sul "fine vita", insieme a Marco Cappato (a. Luca Coscioni)

La comunità di San Giuseppe di Cassola apre le proprie porte a quanti vorranno essere presenti, lunedì prossimo, alle esequie di Stefano Gheller. Stefano, di 51 anni, è stato un portavoce deciso e lucido delle sofferenze e dei diritti dei malati di malattie degenerative – soffriva dalla nascita di una forma di distrofia muscolare di natura ereditaria -, portando avanti inoltre la personale causa sul suicidio assistito.

La salma di Gheller giungerà lunedì nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe dall’obitorio dell’ospedale San Bassiano, dove il cassolese ha trascorso le ultime ore di vita. E’ morto a seguito di complicanze all’apparato respiratorio, evidentemente legate alla patologia che lo aveva costretto alla sedia a rotelle sin dall’adolescenza. Ha sempre voluto mantenere la propria autonomia fin dove e fin quando ha potuto, con la sorella Cristina in particolare, madre di una figlia e pur se anche lei malata, ad assisterlo nel percorso di cure, dopo che i loro genitori erano mancati nel 2015 (il papà) e nel 2020 (la madre).

La cerimonia religiosa si terrà il 26 febbraio a metà mattinata, alle 10. Saranno presenti anche le autorità sanitarie di Ulss 7 Pedemontana e rappresentanti della sanità del Veneto, che hanno espresso pubblicamente ieri le condoglianze ai familiari di Gheller, insieme a un riconoscimento alla tempra e alla dignità dimostrata dal cittadino di Cassola, la cui battaglia per ottenere il diritto a decidere della propria vita era stata da lui vinta nel 2021. Al rito parteciperà anche il vescovo emerito Beniamino Pizziol.

Lo scorso 5 gennaio Stefano aveva festeggiato i 51 anni ma, dai primi di dicembre 2023, a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni  di salute era stato ricoverato in ospedale, dove ha trascorso i due mesi e mezzo conclusivi di un’esistenza, la sua, che per quanto costellata di sofferenze e rinunce, ha lasciato il segno nella coscienza e nei cuori di tanti che lo hanno sostenuto o anche semplicemente seguito da lontano nelle sue battaglie di civiltà e dignità. “Voleva smuovere il mondo” dice Cristina Gheller in un’intervista: lunedì prossimo se ne avrà probabilmente una testimonianza silenziosa quanto tangibile.