Il Bassano Virtus piange Ezio, per 55 anni scopritore di talenti in giallorosso

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Ezio Maddalozzo con sullo sfondo uno scorcio della tribuna dello Stadio Rino Marcante

Ezio Maddalozzo, tifosissimo giallorosso e per circa 55 anni osservatore e dirigente del Bassano Virtus Soccer Team, ha concluso la sua ultima partita e stamattina verrà salutato dai suoi “tifosi”. Coloro che lo hanno conosciuto, apprezzato, incrociato sul cammino nei 75 anni di vita terrena, buona parte dei quali trascorsi a bordocampo, per seguire con occhi attenti e perspicace intuito quel calcio e quei talenti del pallone che lo appassionavano. Ed è tanto facile quanto lecito pensare che parecchi di quei ragazzini in erba, alcuni ormai adulti e qualcuno magari anche con qualche ciuffo brizzolato, si recheranno oggi alle 11.30 nella chiesa dei Frati del Margnan per l’ultimo saluto e per un abbraccio alla famiglia di Ezio.

Ancora oggi il dirigente faceva parte dello staff di osservatori del settore giovanile, a pieno titolo inserito nell’organigramma nonostante le condizionali di salute precarie degli ultimi tempi. Questo il messaggio di cordoglio apparso sulla bacheca web officiale del club:

Una triste notizia ha colpito l’ambiente giallorosso poche ore fa. Ci ha lasciato Ezio Maddalozzo, nostro storico osservatore del Settore Giovanile e grande tifoso giallorosso. Ha collaborato con la nostra società con diversi incarichi fin dal 1963, vedendo crescere con grande soddisfazione negli ultimi anni diverse nuove leve. La presidenza, i soci, la dirigenza, lo staff tecnico, la prima squadra, tutto il nostro settore giovanile e le persone che collaborano con la nostra società desiderano esprimere le più sentite condoglianze alla moglie Mimma, ai figli Laura e Renato e a tutti i loro cari. Ciao Ezio!”

Un ricordo commosso e un attestato di stima sentito da parte dell’intero staff del Bassano Virtus, di cui costituiva un puntello inamovibile e fermo, forte della sua esperienza e competenza e “savoir faire” con i giovani del vivaio. Senza mai dimenticare l’umanità, la simpatia, la battuta pronta che lo rendevano affabile oltre che persona affidabile. Una lunga malattia lo ha messo a dura prova negli ultimi tempi, colpendolo nel fisico ma senza scalfirgli in nessun modo la passione che lo ha portato a sostenere i colori giallorsossi fino all’ultimo.