Il maltempo sferza Bassanese e Pedemontana: 120 ieri le chiamate ai pompieri

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Un'immagine scattata dalla Protezione Civile di Sarcedo nel sottopasso della Nuova Gasparona

Ad essere sommersi ieri mattina non sono stati solo fisicamente strade, garage e piani interrati di abitazioni e negozi in particolare a Solagna e Pove nel Bassanese, ma virtualmente anche la sala operativa del numero di emergenza 115, quello dei vigili del fuoco di Vicenza.

Tra gli allagamenti diffusi e i danni generici da maltempo, c’è da registrate il super lavoro toccato alle squadre dei vigili del fuoco, tutte impegnate sul campo con la richiesta di supporto da parte dei colleghi fuori Vicenza e lo stato di crisi diramato nel pomeriggio di ieri dalla Regione Veneto.

Sarà ricordata come una mattinata da record quella di martedì 4 agosto nella sede del comando provinciale, dove sono giunte ben 120 richieste di soccorso nell’arco di circa tre ore, dalle più disparate località. I danni più ingenti si sono registrati nel territorio di Solagna, sulle sponde del Brenta in Valsugana, ma anche a Pove del Grappa e altre zone della fascia pedemontana nell’Altovicentino. Interventi ancora in corso su smottamenti, provocati dai rovesci abbondanti e soprattutto concentrati con un’intensità fortissima in pochi minuti, che hanno provocato colate di acqua, fango e detriti su cui lavorano da ieri anche i volontari della Protezione Civile, non solo a Solagna, che rimane l’area più colpita.

In azione oltre le squadre ordinarie i vigili del fuoco con macchine di movimento terra arrivate da Verona e Belluno per la rimozione del materiale fangoso, ora indurito, e della sporcizia. Serviranno numerosi giorni di lavoro complessivo per ripristinare le condizioni precedenti all’ondata di maltempo.

La centrale operativa dei pompieri di Vicenza nella serata di ieri ha specificato che 60 interventi (sui 120 richiesti) sono stati portati a termine nella giornata di ieri, mentre altri 10 erano in corso di svolgimento durante la notte. La rimanente cinquantina, invece, sono stati considerati come “chiusi” in quanto risolti in autonomia o per allarmi rientrati dopo l’affievolirsi delle condizioni meteo sfavorevoli. Allestite nel Bassanese, infine, due sale operative mobili con mezzi di pronti soccorso dislocati sul posto per il pronto intervento immediato in caso di nuove precipitazioni.